Dopo due anni torna l’Assemblea unitaria dei Rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori (Rls) e territoriali (Rlst) di Cgil, Cisl e Uil. Quest’anno l’appuntamento è per giovedì 11 febbraio a Napoli, presso l’Aula magna del Dipartimento di Pediatria dell’Università Federico II. Un incontro che intende avviare un percorso, confermando e proseguendo quanto fatto finora, orientato a raggiungere specifici obiettivi di concretezza (da qui anche l’identificativo #girodivite, messo come hashtag e logo) relativamente alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.   Assetto istituzionale, governo della prevenzione, rappresentanza e pariteticità, completamento del Testo Unico (decreto legislativo 81/2008), amianto: questi i punti indicati dai sindacati come “priorità indifferibili”, da anni al centro dell’impegno delle confederazioni.

Al primo posto vi è il riconoscimento e il rafforzamento della rappresentanza aziendale o territoriale. “È necessario modificare – spiega Sebastiano Calleri, responsabile Salute e sicurezza della Cgil nazionale – tutte quelle previsioni, stratificatesi nel tempo, che non ci paiono orientate all’efficace esercizio del ruolo dei Rls, come ad esempio le recenti norme del Jobs Act relative alla consultazione dell'abolito Registro infortuni”. Più in generale, occorre garantire “l’effettiva e reale presenza di Rls e Rlst in ogni luogo di lavoro, mettendo mano all'annosa questione degli Organismi paritetici e realizzando il Fondo per la rappresentanza territoriale”. Da risolvere, poi, è anche l'aspetto contrattuale: “A otto anni dall'approvazione del Testo Unico ancora non è stato possibile siglare l'accordo applicativo per le aziende aderenti a Confindustria. Un atto di cui tutti avvertono l’esigenza, su cui ribadiamo la nostra disponibilità alla ripresa di un lavoro comune per giungere al risultato”.

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Ad aprire i lavori dell’Assemblea unitaria di Napoli, alle ore 9.30, sono il segretario confederale Cisl Campania Lina Lucci (che porta il saluto delle strutture ospitanti) e il segretario confederale Cgil Fabrizio Solari (che introduce e modera la discussione). Prendono poi la parola Rls, Rlst (settori edile e artigianato) e i patronati. La relazione introduttiva è del segretario confederale Cisl Giuseppe Farina, cui seguono gli interventi di Inail, Conferenza delle Regioni, Confindustria e Rete Impresa Italia. Nel pomeriggio sono programmati, tra gli altri, i contributi del presidente Civ Inail Francesco Rampi e le conclusioni del segretario confederale Uil Silvana Roseto.

La seconda necessità evidenziata dai sindacati è quella dell'applicazione piena delle norme e del completamento della decretazione delegata. “Sono ancora diverse decine i provvedimenti attuativi che attendono di essere emanati” riprende Calleri: “La mancata applicazione del Testo Unico a settori importanti come scuola, università, vigili del fuoco o trasporti reca un ovvio danno ai lavoratori che vi svolgono la loro opera, escludendoli per altro da prerogative e diritti assicurati ad altri lavoratori”. Altra esigenza indifferibile è la “costruzione del Sistema nazionale informativo per la prevenzione, strumento utile per superare i gap e i ritardi degli istituti e delle istituzioni preposti alla vigilanza e al controllo, ancora in una situazione di stallo che non dovrebbe essere perpetuata a lungo”.

Vi è, infine, la questione amianto, purtroppo sempre attuale considerando la gravità della situazione e le rilevanti conseguenze sulla salute pubblica e sull'ambiente. I sindacati, spiega il responsabile Cgil, chiedono “lo sblocco del Piano nazionale, attualmente fermo al tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Il Piano va reso operativo al più presto, mettendo in atto un coordinamento funzionale e istituzionale di tutte le attività da parte della presidenza del Consiglio”. Occorre poi agire, conclude Calleri, su più fronti: “garantire risorse per la ricerca e la prevenzione, completare i censimenti a livello regionale dei siti contenenti amianto e per il corretto smaltimento, individuare accuratamente le discariche, completate le azioni di bonifica, valutare le azioni di tutela per lavoratori e cittadini”.