Oggi, martedì 12 gennaio la Cgil Toscana presenterà pubblicamente, in una grande iniziativa all'Obihall di Firenze dalle 9,30 alle 13, le proposte contenute nella Carta dei diritti, il Nuovo Statuto dei lavoratori che, dopo la consultazione tra gli iscritti, diventerà una proposta di legge di iniziativa popolare. All'appuntamento con l'assemblea generale della Cgil regionale parteciperà la segretaria confederale Serena Sorrentino a cui sono state affidate le conclusioni. 

“Sarà una grande iniziativa – ha detto Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana, ai microfoni di RadioArticolo1 (qui il podcast) –. Abbiamo coinvolto tutte le Camere del lavoro della regione. La Conferenza di organizzazione 2015 ha infatti deciso di allargare i propri organismi dirigenti alla partecipazione attiva dei lavoratori. Su questo fronte, noi vogliamo mandare un messaggio chiaro, perché ciò che la Cgil sta mettendo in campo è una proposta importantissima, che deve appunto partire dalla base dei lavoratori, quindi dai luoghi di lavoro e dalle Cdl”.

“La Carta che presentiamo è basilare per ricostruire il diritto del lavoro, che negli ultimi anni è stato strapazzato da ripetuti interventi legislativi – ha aggiunto la leader della confederazione toscana –, che non hanno tutelato la parte più debole, i lavoratori. Anche in una regione come la nostra, dove la crisi ha colpito duro in termini di licenziamenti e casse integrazioni, la Carta può essere decisiva per affrontare ad esempio il fenomeno dei voucher, che da noi ha avuto un vero e proprio boom, riguardante ormai quasi tutti i settori produttivi".

Lo strumento, ha aggiunto Angelini, "può essere utile anche a proposito dell’articolo 18, che la Carta prova ad estendere alle aziende con meno di 15 addetti, e più in generale, può servire per affrontare meglio le tante vertenze in piedi nel nostro territorio, dove il 20 gennaio prossimo organizzeremo lo sciopero regionale dell’industria. Le sofferenze più forti interessano le zone di Livorno, Massa, Grosseto, e in quei contesti stiamo ragionando su accordi di programma che tutelino il lavoro con interventi che comprendano ammortizzatori sociali, dalla cassa in deroga alla mobilità. Sono aree, in particolare la provincia apuana, che vivevano situazioni di sofferenza in periodi pre-crisi, e dove da tempo sollecitiamo un intervento da parte del Governo”.

“La Toscana – ha proseguito la sindacalista – è anche uno degli epicentri del recente scandalo delle banche con il caso banca Etruria, uno dei quattro istituti salvati dal Governo, le cui responsabilità vanno accertate dall’alto verso il basso e non viceversa com'è avvenuto finora, i cui effetti sono stati duramente pagati dai risparmiatori: da oltre cinquanta giorni ci trasciniamo la loro rabbia e disperazione, che si è poi riflessa, in quel frangente, sull’economia dell’intera provincia aretina. Assieme a Federconsumatori, siamo tutti vicini a lavoratori, pensionati, piccoli imprenditori, in generale a tutti coloro che sono stati truffati".

È un quadro di grande difficoltà, che "testimonia come le regole europee sulle banche non sono più sufficienti e devono essere cambiate, così come va trasformato profondamente il rapporto tra finanza, cittadini, imprese e banche, limitando lo strapotere esistente di queste ultime. Nella nostra regione non c’è più un istituto di credito di riferimento nell’economia del territorio, ed è una questione anch’essa da affrontare al più presto assieme ai cittadini”.

Di contro, una notizia positiva c’è, e riguarda Prato, dove si può parlare di svolta: le aziende cinesi assumono lavoratori italiani; tra il 2010 e il 2015 quasi un nuovo avviamento su cinque è avvenuto così. "È una notizia importante – ha concluso Angelini –, perché il contratto garantisce anche in termini di sicurezza e di diritti, e ciò è decisivo in un territorio come quello e per una comunità come quella cinese, da sempre molto chiusa verso l’esterno. È un fatto che, in qualche modo, premia anche la nostra politica sull’immigrazione e le scelte che via via abbiamo adottato sul tema, che poi sono un po’ la storia della nostra regione”.