(Labitalia) - "E' un bene che si ricominci a parlare di modernizzazione del mercato del lavoro" con il Jobs Act del Pd e il piano presentato ieri dal Nuovo Centro Destra "ma va ricordato che il lavoro non si crea per decreto: le ricette presentate" dai partiti "sono molto diverse tra loro, non tutte hanno avuto successo, non ci sono novità di fondo, ma credo che la sfida veramente importante sia arrivare a creare le condizioni migliori perchè le imprese siano competitive, un mercato più semplice dove ci sia fiducia di fondo e tra le parti sociali ci sia un clima di trasparenza per arrivare a modifiche del mercato che vadano in un'ottica in grado di garantire il lavoro e la stabilità per il futuro". Così il vicepresidente di Confindustria, Aurelio Regina, ospite in diretta a "L'Economia Prima di Tutto" su Radio1 Rai, commenta le proposte sul lavoro del Pd e del Ncd.

Sul fronte in particolare della discussione sull'art.18 (che il Pd propone di inserire nelle tutele crescenti del contratto unico e che invece il Ncd intende abrogare), Regina risponde così alla domanda se a Confindustria interessi davvero riaprire l'annoso dibattito sulle norme sui licenziamenti: "C'è quasi il 100% di senza lavoro in più rispetto a prima della crisi, davanti a queste cifre non credo ci debbano essere barriere ideologiche, va affrontata la riforma delle regole del mercato con trasparenza e linearità, una linearità in cui le parti sociali devono giocare un ruolo principale. Bisogna lasciare piena autonomia alle parti nella contrattazione collettiva, e modificare la legge Fornero per rendere più efficaci le norme sulla flessibilità nel mercato del lavoro".

Confindustria fa poi proprio l'allarme, già lanciato da sindacati e Regioni, sulle risorse finanziarie per gli ammortizzatori sociali nel 2014: "purtroppo le crisi aziendali perdurranno e forse si acuiranno in alcuni comparti nel 2014, il livello delle risorse necessarie è preoccupante", avverte il vicepresidente Regina.