Le segreterie nazionali Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Informazione, Snater e Libersind-ConfSal hanno indetto unoo sciopero nazionale dei lavoratori Rai per l’8 giugno, con blocco delle prestazioni aggiuntive dal 1° al 14 giugno compresi, per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale scaduto da 40 mesi e per denunciare una condizione di insostenibile blocco dell'azienda. Com'è noto, il confronto contrattuale si è interrotto su una proposta aziendale che non considerava i tre anni passati e che parlava di aumento dei minimi salariali solo a partire dal gennaio 2019, il sesto anno dalla scadenza del ccnl.
 
“Conseguentemente – scrivono i sindacati alla presidente Monica Maggioni e al Cda –, si è verificata l’impossibilità di procedere al rinnovo anche di una parte normativa essenziale per il futuro dell'azienda, fondamentale in quanto innovativa dal punto di vista dei modelli produttivi, delle figure professionali, perché migliorativo delle condizioni di lavoro e delle tutele individuali e collettive. Ulteriore questione, intrinsecamente connessa al rinnovo del contratto, è l'assenza di un vero piano Industriale, di un innovativo piano editoriale e di una riforma dell'informazione che contemperi innovazione, qualità e attenzione alle diverse realtà territoriali, culturali, sociali”.
 
“Pertanto, chiediamo agli attuali vertici aziendali – concludono i sindacati nella lettera – di promuovere e inserire nell'ambito dell’imminente Cda, annunciato dalla stampa, il rinnovo del ccnl dei dipendenti Rai. Consapevoli del limite oggettivo alle risorse disponibili per gli anni 2017/2018, chiediamo un primo vero atto di discontinuità con la gestione degli ultimi tre anni, durante i quali si è esperita la profonda distanza tra i vertici dell'azienda e le maestranze, che, nonostante tutto, hanno continuato a tenere in piedi il servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale”.