“L'impostazione adottata dal Governo sancisce il superamento di una posizione ideologica sostenuta per mesi che avrebbe portato allo smantellamento del sistema portuale e quindi delle sue regole”. È quanto sostiene il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, sulla riforma dei porti, approvata dal Consiglio dei Ministri, aggiungendo che “se confermata, la semplificazione amministrativa va nella direzione da noi auspicata favorendo le efficienze di sistema".

Secondo il dirigente sindacale, "ora si metterà alla prova la riduzione delle attuali autorità portuali, in una logica apprezzabile di sistema paese. La scelta di operare per gradi può permettere di realizzare un riforma condivisa. Approvato il decreto, si apra adesso una sede di confronto per accompagnare con il più ampio consenso una riforma essenziale per il Paese”.

“Adesso – prosegue il segretario nazionale Filt –, si tratta di avere politiche di sistema che tengano insieme investimenti infrastrutturali, scelte politiche nazionali e locali e azioni industriali coerenti. Era attesa una riforma complessiva vera e coraggiosa, che verificheremo. Ora ci attendiamo un’azione specifica anche rivolta ai porti del Sud, partendo da Napoli, Gioia Tauro e Taranto".

Per il sindacalista, “servono capacità e innovazione nel governo dei porti. Un ruolo del soggetto pubblico che progetti il futuro, più che gestire il presente, anche attraverso l’efficace integrazione con il trasporto marittimo e con le attività logistiche e di autotrasporto, senza che si creino competizioni sleali”.

“Il lavoro delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, che hanno sottoscritto a dicembre il rinnovo del contratto nazionale del settore, è elemento di qualità, riconosciuto dal sistema, ma richiede un aggiornamento dell’attuale regolazione. Guardiamo più all'Europa, che alla deregolamentazione di altri settori. Vanno valorizzate le diverse esperienze realizzate nei porti e vanno innalzati gli standard di qualità, sicurezza del lavoro e formazione permanente”, conclude l'esponente Cgil.