La Corte dei Conti chiede al Governo e alla società "Stretto di Messina spa" che ha il compito di progettare e realizzare il ponte sullo Stretto di valutare costantemente i profili di fattibilità tecnica del ponte ma anche di attualizzare le stime di traffico e la compatibilità ambientale dell'opera.

E' quanto si legge nella relazione della magistratura contabile approvata nei giorni scorsi nella quale si chiede anche di valutare i profili di "completezza delle modalità di imputazione nel bilancio dello Stato delle somme, già destinate all'intervento per il ponte sullo Stretto di Messina e successivamente oggetto di riutilizzazione".

La Corte dei Conti ricorda che la spesa per l'opera, risultante dall'importo previsto nel progetto preliminare approvato nel 2003, ammonta a 4,68 miliardi di euro ma che nell'Allegato Infrastrutture al Dpef 2009/2013, l'importo per il ponte sullo Stretto di Messina, compreso tra gli interventi della Legge obiettivo da cantierare nel prossimo triennio, è indicato in 6,1 miliardi di euro (la stessa cifra è indicata nel Dpef 2010/2013).

In particolare la Corte ricorda che le stime di traffico sono state formulate nel 2001 e "potrebbero verosimilmente non solo essere non più aggiornate ai tempi attuali, ma anche non coerenti con il quadro economico della sopraggiunta congiuntura economica".

Per quanto riguarda la fattibilità la Corte invita "ad adottare tutte le adeguate misure di approfondimento sul tema" e raccomanda inoltre all'Amministrazione di valutare attentamente le questioni ambientali "al fine di rendere compatibile l'intervento con le misure di tutela e protezione adottate nell'area".