“Quando si apre un ammortizzatore sociale non è mai una vittoria, ma questo è uno sforzo necessario che facciamo perché abbiamo visto finalmente, dopo molti anni di silenzio, una strategia di Nestlé e la voglia di valorizzare il brand Perugina”. Così la Rsu della nota azienda alimentare, che oggi (mercoledì 11 gennaio) è a Roma, assieme alle altre Rsu degli stabilimenti del gruppo Nestlè Italia, presso il ministero del Lavoro per la richiesta della cassa integrazione straordinaria, così come prevista dall’intesa raggiunta nell’aprile scorso in sede di Coordinamento nazionale delle Rsu a Milano.

Per quanto concerne lo stabilimento di San Sisto (Perugia), la firma della cigs “non è altro che il proseguo del percorso avviato nella scorsa primavera, quando fu siglato l’accordo che prevede un investimento totale sulla fabbrica perugina di 60 milioni di euro”. In quella sede fu definito il percorso per il biennio 2017-2018, che “prevede da un lato gli investimenti, al fine di rendere lo stabilimento sempre più performante e supportare i marchi Perugina nel mondo, dall’altro, la richiesta della cassa integrazione come strumento per la gestione della forza lavoro in questo biennio di attuazione del Piano”.

L’accordo dell’aprile scorso, spiega la Rsu, si sta attuando nei tempi e nelle forme previste: “La Commissione Bilaterale, composta dal management aziendale e dalla Rsu, con l’obiettivo di giungere a scelte condivise per il modello attuativo del piano d’investimenti, in questo anno ha lavorato intensamente e, appunto, gli investimenti si stanno attuando nei modi prestabiliti”. Va rimarcato, inoltre, che “grazie al lavoro della Rsu i lavoratori in cassa integrazione avranno dei meccanismi che permetteranno loro di avere un salario maggiorato di circa il 20 per cento rispetto a quanto previsto dalla norma”.

Ma ancora molta strada c’è da fare. La Rsu si attende che “le importanti risorse messe in campo da Nestlé per supportare i nostri marchi, soprattutto attraverso l’export, diano risposte positive. Dai primi risultati sembrerebbe che ci siano segnali incoraggianti in questa direzione”. Il compito dei sindacati, ora, sarà fondamentale “in tre direzioni: per l’attuazione del piano, per la ‘gestione’ della cassa integrazione e per un ruolo di stimolo e pungolo costante rispetto all’area ‘business’, affinché i risultati attesi si concretizzino”.