“Oggi circa 4.000 utenti dei patronati in Lombardia hanno trovato le nostre 380 sedi chiuse; per la prima volta abbiamo deciso di chiudere per rappresentare quale sarebbe la situazione senza i nostri servizi. Ci dispiace del disagio che i nostri utenti dovranno affrontare per ritornare in sede domattina, quando saremo aperti per fare fronte alle urgenze trascurate oggi". Lo dichiarano il segretario generale della Cgil Lombardia, Elena Lattuada, e Mauro Paris, coordinatore Inca Cgil regionale.

"La disponibilità - spiegano -, il senso di responsabilità, e la capacità di iniziativa dei nostri dirigenti territoriali e del nostro personale sono stati encomiabili anche oggi. Da qualche anno ci troviamo in una paradossale situazione, la pubblica amministrazione e gli enti previdenziali arretrano nel presidio territoriale e nella relazione diretta con i cittadini, allo stesso tempo si tenta di ridimensionare anche i patronati, gli unici soggetti che garantiscono azioni di compensazione sociale".


"Con le nostre sedi, il nostro personale qualificato, siamo la più importante rete di sicurezza sociale della Lombardia, siamo il social network solidale. Il Governo e il Parlamento prestino attenzione nel manipolare quest’oggetto sensibilissimo, le persone che assistiamo potrebbero rimanere sole; la Cgil garantisce questo servizio a tutti i cittadini senza distinzione, chi pensasse di condurre un attacco al sindacato mettendo a rischio i nostri servizi sarebbe un irresponsabile. L’iniziativa di oggi è riuscitissima, in tutti i 14 capoluoghi sedi di Camere del Lavoro abbiamo svolto presidi e attività unitarie di volantinaggio, con la partecipazione del personale del nostro Caaf, preoccupato per le stesse ragioni nostre, dalla riduzione dei contributi dello Stato ai servizi di assistenza fiscale per la cittadinanza".
 

"Abbiamo ottenuto l’attenzione della cittadinanza, dei dirigenti provinciali dell’Inps, dei Prefetti, della stampa; a Milano dopo il presidio e il flash-mob davanti alla sede RAI, i direttori dei patronati sono stati ricevuti dal direttore della sede RAI e intervistati dal TGR Lombardia. Il Governo riveda la proposta di riduzione di 28 milioni del Fondo già approvata al Senato, ci riconosca nell’attuazione della riforma dei patronati, la possibilità di praticare politiche tariffarie secondo criteri sociali, prenda atto che senza i nostri servizi sarebbe il caos, gli Enti Previdenziali sarebbero travolti dalla domanda di assistenza cui rispondiamo noi, le persone sarebbero più sole davanti agli effetti della crisi dell’economia e dell’occupazione”, concludono.