“L'ipotesi sempre più insistente nei corridoi di palazzo, e promossa dallo stesso ministro Madia, di un passaggio del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri è assolutamente intollerabile. Il Corpo forestale ha una sua specializzazione sul settore ambientale che non ha nulla a che fare con i compiti di natura 'istituzionale' dell'Arma”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, in merito a quanto previsto dal ddl di riforma della Pubblica amministrazione, promosso dal ministro Marianna Madia, che prevede la soppressione del Corpo forestale dello Stato in un processo complessivo di riorganizzazione dei corpi di polizia.

Processo rispetto al quale, fa sapere il dirigente sindacale, “stiamo ancora aspettando la convocazione di un confronto. In ogni caso siamo assolutamente contrari all'ipotesi di una soppressione del Cfs che preveda il passaggio di questo corpo ai Carabinieri. Una contrarietà che non ci vede soli: abbiamo al nostro fianco tutte le organizzazioni sindacali di settore, diverse forze politiche, nonché l'intero mondo ambientalista”.

Eppure, spiega ancora Chiaramonte, “alla luce di una diffusa contrarietà a questa ipotesi, che nei palazzi della politica si fa sempre più concreta, questo progetto nefasto continua ad andare avanti, senza alcuna spiegazione accettabile, nonché logica. Il Corpo forestale dello Stato è, tra le altre cose, un corpo di ordinamento civile, i lavoratori godono di libertà civili e di espressione, nonché di associazione e di iniziativa sindacale, che l'ingresso nell'Arma vieterebbe. Tra questi diritti c'è anche quello di sciopero che, con tutta probabilità, se questo progetto dovesse andare avanti, i lavoratori del Cfs eserciteranno. Come sindacato abbiamo avanzato proposte concrete e specifiche di riorganizzazione, che salvaguardino le specificità del corpo e tutelino i lavoratori, il ministro Madia si chiarisca le idee e ne tenga conto”, conclude Chiaramonte.