“Un completo disastro organizzativo e a farne le spese sono i lavoratori, che vedono messi in discussione anche i diritti più elementari. Chiediamo alla Regione Lazio di intervenire immediatamente: siamo di fronte a lavoratori che mandano avanti i servizi alla salute a forza di doppi e tripli turni, notte, giorno e festivi, e dove anche un giorno di ferie o di malattia diventa strumento di ricatto”. Così Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, al termine dell’assemblea dei lavoratori del San Carlo di Nancy.

Assemblea che i sindacati hanno dovuto spostare, all’ultimo momento, da una striminzita stanza buia con i lavori in corso, all’atrio della struttura, dopo che la direzione dell’ospedale aveva negato la disponibilità di locali idonei. “Un comportamento inqualificabile e un totale disinteresse per la qualità del lavoro e delle prestazioni – tuonano i segretari di categoria –. Da anni, diciamo che la sanità privata ha bisogno di regole, per impedire ai datori di lavoro di fare il bello e il cattivo tempo. Il San Carlo ne è una prova evidente. La Regione ha il dovere di definire le regole e di farle rispettare. I requisiti minimi per l’accreditamento delle strutture devono essere garanzia per gli operatori e per i pazienti, non un alibi per fare cassa sulla pelle di lavoratori e cittadini".

“I lavoratori della sanità privata sono stanchi di aspettare. Stanchi di aspettare il contratto, negato da dodici anni, stanchi di aspettare regole e tutele, mai pervenute, stanchi di aspettare il riconoscimento professionale e salariale. Il 14 dicembre incroceremo le braccia con tutti gli operatori della sanità privata del Lazio – concludono i tre dirigenti sindacali –. Le resistenze dei datori di lavoro non ci fermeranno: sarà un grande sciopero e una grande manifestazione regionale per la dignità di chi lavora per la salute delle persone”.