Non si ferma la strage nei luoghi di lavoro italiani. Un infortunio mortale si è verificato stamani (11 maggio) in una cava di marmo a Carrara (Massa Carrara). Lo riporta l'Ansa. Secondo le prime informazioni, un uomo sarebbe rimasto schiacciato sotto una pala meccanica. Sul posto intervenuti 118, vigili del fuoco e personale della medicina del lavoro della Asl.

Nel dettaglio, il dramma si è verificato nella cava Fiordichiara, nel bacino marmifero di Fantiscritti. La vittima dell'infortunio è un uomo di 58 anni. In corso accertamenti per ricostruire la dinamica dell'incidente. Due giorni fa si era verificato un altro infortunio sul lavoro in un cava di marmo di Carrara, nel bacino di Gioia: un cavatore era rimasto ferito cadendo da un escavatore, durante le operazioni di spostamento di un blocco di marmo.

“Un’altra morte che ci procura dolore e rabbia: esprimiamo vicinanza alla famiglia della vittima. Attendiamo che gli organi competenti facciano piena luce sulla dinamica dell'incidente. Ribadiamo la necessità di avere una legge che riconosca, in caso di gravi responsabilità accertate, il reato di omicidio sul lavoro. Così come alle aziende che compiono illeciti sulla sicurezza sul lavoro bisogna rispondere con la sospensione della concessione fino al ritiro e alla chiusura della cava, istituendo un fondo che in questi casi tuteli e sostenga i lavoratori", questo il commento di Giulia Bartoli, Fillea Cgil Toscana..

Che aggiunge: "È positivo che la Regione abbia messo su una task force sulla sicurezza nelle cave, ma per intensificare gli sforzi si deve puntare ancora di più sulla formazione, su controlli sì formali ma anche e soprattutto sostanziali, sul rispetto degli orari di lavoro e dei contratti nazionali e locali, sulla qualificazione delle imprese a cui viene riconosciuto il titolo all'escavazione”.

Da Terni a Monfalcone, una settimana nera

Dopo gli incidenti mortali a Fagagna e Terni, un altro tragico episodio è avvenuto il 9 maggio cantieri della Fincantieri a Monfalcone (Gorizia). La vittima è un operaio di 19, M.S. le iniziali, impiegato in una ditta che lavora in appalto, rimasto schiacciato da un blocca di cemento di circa 700 chilogrammi. Sul posto sono arrivate un'ambulanza e un'automedica (oltre alla polizia e i vigili del fuoco) che hanno tentato di rianimare il giovane operaio, trasportato poi con l'elisoccorso all'ospedale di Cattinara a Trieste dove però è deceduto poco dopo il suo arrivo a causa delle gravi ferite. Nel cantiere monfalconese è subito scattato lo sciopero. Anche le Rsu Fim, Fiom e Uilm dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente hanno proclamato 2 ore di stop.

Il 2018 continua a essere un anno terribile per quanto riguarda la sicurezza sui posti di lavoro. Non a caso, proprio a questo tema i sindacati hanno dedicato le celebrazioni del Primo maggio. Secondo i dati più recenti, quelli diffusi da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil il 27 aprile scorso, in Italia, quest'anno ci sono già state oltre 200 vittime sui luoghi di lavoro. Ogni giorno, dunque, due lavoratori non fanno più ritorno a casa. Tra gennaio e dicembre del 2017 le denunce d’infortunio sono state oltre 630 mila, in lieve calo rispetto al 2016. Si tratta comunque di numeri preoccupanti: calcolando 250 giorni lavorativi l’anno, vuol dire che mediamente ogni giorno ci sono stati oltre 2.500 infortuni sul lavoro. Ogni anno, inoltre, ci sono circa 60 mila denunce di malattia professionale.