“Se in Italia non ci fosse stato il referendum popolare del 2011, che respinse saggiamente la scelta nucleare voluta dal governo Berlusconi, anche il nostro Paese si sarebbe trovato ora costretto a stanziare centinaia di miliardi di euro per porre fine alla follia nucleare. Lascio immaginare con quali conseguenze per le finanza pubbliche”. E' quanto afferma il responsabile Energia della Cgil Nazionale, Antonio Filippi, in merito a quanto dichiarato oggi dal ministro dell'Ambiente tedesco, Peter Altmaier, secondo il quale i costi dell'uscita della Germania dal nucleare potrebbero toccare, nei prossimi decenni, i mille miliardi di euro.