Quest'anno il Nobel per la pace va all'Unione Europea. L'Ue, infatti, "ha contribuito all'avanzamento della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa". E' quanto si legge nel comunicato ufficiale del comitato di Oslo.

"Oggi una guerra tra Germania e Francia sarebbe impensabile, ciò dimostra che con la reciproca fiducia nemici storici possono diventare partner. La Caduta del Muro ha reso possibile l'ingresso dei Paesi dell'Europa centrale e orientale, così come la riconciliazione nei Balcani e il possibile ingresso della Turchia rappresentano un passo verso la democrazia", si legge nelle motivazioni.

"Negli anni della guerra – scrivono ancora - il Comitato norvegese dei Nobel consegnò diversi premi alle persone che si erano impegnate nel cercare di far riconciliare Francia e Germania. A partire dal 1945, quella riconciliazione è diventata realtà. La terribile sofferenza nella Seconda guerra mondiale ha dimostrato la necessità di una nuova Europa. Oltre un periodo di settant'anni, Germania e Francia hanno combattuto tre guerre. Oggi una guerra tra Germania e Francia è impensabile. Questo dimostra come nemici storici possano diventare partner molto stretti, attraverso sforzi condivisi per creare reciproche complicità".

L'introduzione della democrazia fu anche una condizione necessaria per l'ingresso, negli anni '80, di Spagna e Portogallo. La caduta del muro di Berlino, continuano i giurati, ha reso possibile l'ingresso nella Unione di altri paesi dell'Europa centrale e orientale, "aprendo una nuova era nella storia europea".

La divisione tra Est e Ovest è arrivata dopo grandi sforzi a una fine, "la democrazia si è rafforzata" e molti conflitti etnici sono stati risolti".  Mentre anche l'ammissione della Croazia come nuovo membro il prossimo anno, l'apertura dei negoziati con il Montenegro, e la Serbia come membro candidato all'ingresso, sono fattori che "rafforzano il processo di riconciliazione nei Balcani". Nell'ultimo decennio, la possibilità di includere nella UE anche la Turchia ha poi portato a "progressi nella democrazia e nel rispetto dei diritti umani in quel paese".

Così, anche se l'Ue "sta affrontando grandi difficoltà
economiche e un forte malcontento". Il Comitato norvegese dei Nobel desidera concentrarsi su "ciò che reputa il più importante risultato raggiunto dalla Ue: il successo derivante dallo sforzo per tutelare la pace, la riconciliazione, la democrazia e i diritti umani".

"È un grande onore per l'intera Unione Europea, per tutti i 500 milioni di cittadini, aver ricevuto il Nobel per la pace", afferma in un messaggio Twitter Josè Manuel Barroso. Mentre il premio all'Ue è un "incoraggiamento agli sforzi per la pace": dice il cancelliere tedesco Angela Merkel.

"Sono profondamente colpito e onorato" dichiara invece il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz sul suo account Twitter poco dopo l'annuncio del comitato di Oslo. Ma "orgoglio" e "felicità", sono le parole più utilizzate sui "twitt" che diversi commissari Ue si sono affrettati a mandare sul social network subito dopo la notizia. "Siamo orgogliosi di essere europei", ha scritto la greca Damanaki, mentre la collega svedese Malmstrom si è detta "felice" ma anche stupita: "inaspettato", secondo lei, il premio Nobel, "un riconoscimento per il ruolo dell'Europa" secondo la vicepresidente Reding, e una "meravigliosa notizia" per la cipriota Vassiliou.