“Il nostro gruppo stava 100-150 metri prima di dove il tir è entrato in Promenade des Anglais e è partita la strage. A volte è solo una questione di fortuna. Il 14 luglio a Nizza è una tradizione assistere insieme ai fuochi d’artificio per la festa nazionale. Ci si porta qualcosa da mangiare e si sta insieme. Poi, era una bella giornata, molti erano al mare, tanti bambini, qualcuno stava pescando”. A parlare ai microfoni di Radioarticolo1, intervistata da Giorgio Sbordoni, è una testimone oculare della strage, Simonetta Borghi, che a Nizza lavora per l’Inca Cgil, il patronato italiano.

 

“Lui è riuscito a entrare da una zona laterale e si è buttato sulla folla – racconta Simonetta - Noi eravamo più indietro e abbiamo visto la gente in fuga arrivare di corsa. All'inizio si è pensato a un ubriaco che avesse perso il controllo del mezzo. Poi si è capito che era qualcosa di diverso. La cosa più drammatica è che era una festa, anziani, bambini, vite spezzate”.

Cgil: apprensione, dolore e solidarietà

“Ieri sera alle 11 le autorità continuavano a dire di non uscire di casa – continua la testimone – ma c’è bisogno di sangue, ci sono tanti feriti negli ospedali. C’è un atmosfera cupa, di spaesamento, sembra un incubo. Non sai se è realmente successo: anche se ero lì faccio fatica a crederci”.