Li chiamano trasferimenti, ma per i sindacati sono in realtà licenziamenti. È quanto accade alla Nidec Asi (ex Ansaldo, ramo automazione) di Genova, dove oggi (martedì 19 aprile) i lavoratori sono scesi in sciopero per quattro ore, organizzando anche un corteo per le strade cittadine di Cornigliano e Sampierdarena. A metà aprile la multinazionale giapponese Nidec Asi, che attualmente usufruisce dei contratti di solidarietà, ha annunciato il trasferimento di 55 lavoratori, di cui 30 presenti nello stabilimento ligure e 25 nell'impianto di Montebello Vicentino, nella sede di Monfalcone. A motivare la decisione, ha spiegato l’azienda, è la necessità di ampliare l’organico nella fabbrica friulana, vista la quantità di nuove commesse che stanno interessando quello stabilimento.

Una versione cui i sindacati non credono, ritenendo invece che questo sia il primo passo verso la chiusura dell'intero sito genovese. “Quanto presentato dall'azienda è sostanzialmente una modalità, non corretta, per mascherare dei licenziamenti” spiega la Fiom Cgil territoriale: “Una sostanziale riduzione del personale che, da quanto dichiarato dall'azienda, non risolve il problema”. Per il sindacato, dunque, la strada giusta da percorrere “è continuare a utilizzare i contratti di solidarietà per salvaguardare lo stabilimento e avere il tempo di riqualificare il personale, invece di utilizzare consulenti esterni”. La società, precisa il segretario Fiom Bruno Manganaro, è consapevole “della copertura della solidarietà fino ad agosto e ha lanciato una proposta da ‘prendere o lasciare’: tutti a Monfalcone, anche da altri stabilimenti, oppure fuori dalla ditta. È un pessimo segnale, specie per il futuro di Genova”.