Un passaggio di proprietà senza un piano industriale, dunque senza prospettive certe nemmeno dal punto di vista occupazionale: si dicono preoccupati i lavoratori della Nicotra di Ciserano, azienda metalmeccanica acquisita all’inizio di aprile dalla Regal Beloit Corporation, multinazionale americana produttrice di motori elettrici con sede a Beloit, nel Wisconsin. Con i rappresentanti dell’azienda, ieri, 3 maggio, si è tenuto un primo confronto dopo il cambio di proprietà, un incontro più volte richiesto dai sindacati. L’esito - spiega in una nota la Cgil di Bergamo - è stato insoddisfacente, così i lavoratori oggi, 4 maggio, sono scesi in sciopero per un’ora (dalle 10.30 alle 11.30 per i dipendenti a giornata e del primo turno e dalle 20.00 alle 21.00 per chi lavora al secondo turno). A proclamare la mobilitazione sono state unitariamente Fiom Cgil e Fim Cisl. Questa mattina - informano i sindacati - si è registrataun’adesione totale fra gli operai.

“Da gennaio 2017 l’azienda ha usufruito di sei mesi di Cassa integrazione ordinaria e di dodici mesi di Contratto di solidarietà nel tentativo di evitare 60 esuberi (su un totale di circa 180 lavoratori in organico)” ha spiegato Claudio Ravasio della segreteria Fiom Cgil di Bergamo. “Dal 1° di aprile l’acquisizione da parte di Regal Beloit è avvenuta ufficialmente. Già dall’inizio dell’anno chiedevamo un incontro per capire quali prospettive avesse la Nicotra ed anche per discutere del Contratto aziendale: a fine 2017, infatti, il Premio era stato disdettato dall’azienda”.

“L’incontro di ieri è stato deludente, le informazioni sono state incerte, non ci è stato consegnato alcun Piano industriale” prosegue Ravasio. “Quello che è peggio è che alcuni esuberi del 2017 sarebbero, per l’azienda, ancora necessari. La nuova proprietà ha chiesto una proroga di sei mesi del Contratto di solidarietà. Al proposito segnaliamo che la sua gestione fino ad ora è stata impropria: abbiamo registrato, infatti, distorsioni nell’utilizzo della solidarietà e modalità che hanno penalizzato i lavoratori più fragili, quelli considerati meno ‘versatili’ dall’azienda”.

Per venerdì 11 maggio è in programma un nuovo confronto per proseguire la discussione. Nel frattempo i sindacati valuteranno di avviare altre iniziative di protesta.