Sono in presidio permanente dallo scorso 26 novembre, le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Philips Saeco di Gaggio Montano, ditta specializzata nella produzione di macchine da caffè. Sono mobilitati da quando la multinazionale olandese ha comunicato il licenziamento di 243 di loro, su un totale di 558 dipendenti. E' una vertenza dura e dall'esito incerto, visto che negli incontri al ministero dello Sviluppo economico Philips ha fatto sapere di non voler recedere dal taglio alla forza lavoro. Il Gruppo olandese (proprietario di Saeco dal 2009) ha chiesto tempo fino a gennaio per riflettere sulle proposte avanzate dal ministro Federica Guidi (incentivi fiscali e fondi per innovazione e ricerca, ammortizzatori sociali, fondi per la montagna). Il 18 gennaio 2016 ci sarà un nuovo incontro.

Intanto la mobilitazione prosegue, e trova l'appoggio di un'intera comunità: la realtà montana dell'Alta Valle del Reno, in provincia di Bologna. Un territorio già indebolito dalla chiusura del punto nascita dell’ospedale di Porretta Terme, dalla chiusura del Tribunale, dalla crisi delle Terme e dalla difficoltà di fabbriche locali come Metalcastello e Demm. La solidarietà è forte. Molte sono le iniziative.

Oggi, 22 dicembre, i lavoratori Saeco hanno incontrato il neo-arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi. “Se potrò fare qualcosa lo farò, senza lavoro non si vive”, ha dichiarato Zuppi nei giorni scorsi.

Domani, invece, una cinquantina di dipendenti Saeco sarà in Piazza Nettuno a Bologna, dalle ore 10 alle ore 15, per offrire un caffè Made in Italy ai cittadini bolognesi. "L'iniziativa - spiegano in una nota Fiom Cgil e Fim Cisl di Bologna - vuole richiamare l'attenzione sulla qualità dei prodotti Saeco, frutto dell'intelligenza, della capacità e della professionalità di quelle persone che Philips intende licenziare e rappresenta anche una forma di marketing fai da te a sostegno del frutto del loro lavoro". Saranno inoltre stese sul "crescentone" di Piazza Maggiore 243 magliette rosse Saeco, simbolo dei 243 licenziamenti annunciati da Philips.

E' confermata, inoltre, la messa di Natale davanti allo stabilimento: sarà don Lino Ceverra, parroco vicario di Porretta Terme a celebrare la funzione la sera della Vigilia, alle 21.30 nel presidio permanente.

A testimonianza della solidarietà, sono già arrivati alla Saeco i panettoni del pacco natalizio che le lavoratrici e i lavoratori della FAAC hanno deciso di donare a sostegno del presidio permanente.

E, sempre a sostegno dei lavoratori Saeco, è partita da giorni una sorta di maratona artistica. L'iniziativa è del circolo Arci bolognese, 'SassiScritti' che, chiarisce in una nota, “non può e non vuole rimanere in silenzio: occupandoci ormai da anni di portare i linguaggi dell'arte in luoghi 'ai margini', ci è sembrato importante ribadire il valore della poesia e dell'arte soprattutto in momenti d'emergenza”. Quindi, si legge, “abbiamo chiesto a tutte le realtà artistiche interessate di creare un cartellone di appuntamenti che siano da sostegno al presidio attualmente organizzato dai lavoratori e dal sindacato davanti alla Philips Saeco. Un sostegno non solo simbolico ma anche morale e concreto: poesie per farsi coraggio in questi giorni sfiancati dal pessimismo e dalla solitudine”. Al momento, spiega il circolo, "tante sono state le adesioni, totalmente gratuite, che dimostrano la grande generosità degli artisti che hanno risposto sì al nostro invito. La prima iniziativa si è tenuta domenica 21 dicembre: un concerto del cantautore Pino Marino.

Non si placa intanto la polemica tra Pd e Fiom sulle parole del responsabile economico Filippo Taddei, che ha parlato di “piano B” se Philips non ritira gli esuberi. Taddei ha detto che occorre “attrezzarci anche alla possibilità che non vada in porto il pressing istituzionale e serva quindi avere pronta una ricollocazione degli esuberi”. Duro il commento del responsabile della Fiom regionale, Bruno Papignani: “Taddei ci dica allora anche in quali aziende dovrebbero andare i 243 senza lavoro, altrimenti il suo discorso è un inganno”. “II negoziato non è ancora cominciato – prosegue – e già si mettono le mani avanti. Parole roboanti, ma il Pd è succube dei padroni delle multinazionali e della politica di Confindustria contro cui non può fare niente”.

Sulla vicenda della Saeco, ha assicurato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, “non c'è nessun dubbio che continueremo con la lotta”. “Credo che sia sempre più necessario - ha detto il leader della Cgil - che il governo si renda conto che l' assenza di una politica industriale, della capacità di intervento sulle crisi industriali sta determinando in tutto il territorio nazionale un processo di deindustrializzazione”.

Nell'ultimo incontro al ministero di lunedì 21 dicembre i sindacati hanno ribadito che per salvare l'occupazione e rilanciare la Saeco debbono rientrare in Italia tutte le produzioni di gamma medio alta, come peraltro prevedono gli accordi aziendali. A quel punto il governo sarebbe disponibile ad accompagnare un serio piano industriale con finanziamenti e ammortizzatori sociali conservativi fino a tre anni, prevedendo esclusivamente uscite volontarie e incentivate.