Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil di Napoli sono "preoccupate per l’ondata xenofoba e razzista che investe il nostro paese e la città metropolitana di Napoli" ed esprimono "disapprovazione per il dl sicurezza che non potrà far altro che acuire episodi di violenza, alimentando il clima esasperato sempre più incline al disprezzo e alla scarsa tolleranza verso gli immigrati". 

"Con il decreto sicurezza - affermano in una nota i segretari generali Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati - si stravolge di fatto un modello di accoglienza che puntava alla convivenza civile, all’integrazione e all’autonomia delle popolazioni migranti, e ancora, si cancella di fatto un pezzo della nostra Costituzione che riconosce a tutte e tutti i diritti fondamentali".

"Un decreto che - secondo Schiavella, Tipaldi e Sgambati - produrrà l’aumento della marginalità, dell’esclusione, della clandestinità. Non renderà più sicure le nostre città, è solo una rappresentazione piegata all'uso strumentale finalizzato alla costruzione di consenso elettorale scaricando sui migranti la responsabilità prima, delle ansie, delle preoccupazioni e della precarietà di vita e di futuro di aree sempre più vaste di popolazione. Una sospensione della realtà che sacrifica le persone (non più uomini e donne, nomi propri o biografie, ma categorie narrate in negativo e con preoccupazione) e contemporaneamente smantella in modo costante i presupposti di quella cultura dei diritti che ha fatto dell'Italia un paese all'avanguardia".

"Un’accoglienza dignitosa - concludono Schiavella, Tipaldi e Sgambati - è il primo passo per arginare gravi abusi, lo snodo da cui partire per contenere la violenza e gravi forme di sfruttamento, non tradisce e non dimentica i suoi valori. La sfida oggi è tra umano e disumano. Ci vuole un'intransigente difesa dei diritti sociali di tutti, italiani e non, e dei diritti umani universali". Per ottenere risposte urgenti e certe Cgil Cisl Uil di Napoli hanno chiesto al Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, un incontro.