“Occorre tutelare le operatrici didattiche museali per salvaguardare non solo l'occupazione, ma anche il bagaglio di competenze che in questi anni hanno reso lustro all'offerta del patrimonio museale fiorentino. La risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio comunale di Firenze, che chiede al sindaco e di promuovere presso il Mibac e il Miur tutte le iniziative idonee a trovare una soluzione per difendere queste professionalità, va nella giusta direzione”, secondo Giovanna Malgeri, di Nidil Cgil Firenze.

Sono venti le operatrici didattiche museali, professionalità altamente qualificate e specializzate per la didattica per le visite delle scuole, che prestano il loro servizio a Opera Lf (che gestisce tutti i servizi di accoglienza e assistenza alla visita in una ventina di musei del Polo museale di Firenze, oltre al servizio di assistenza didattica per le scuole e le visite guidate multilingue in tutti i musei del Polo) e alla Sovrintendenza, senza avere con questi due soggetti un rapporto di lavoro diretto: lavorano infatti da anni come collaboratrici con varie tipologie di contratto.

“Una situazione da risolvere, anche alla luce del fatto che al ministero dei Beni culturali è stato siglato un importante accordo con i sindacati per l'inserimento della clausola sociale, idonea ad assicurare la stabilità dei livelli occupazionali e retributivi, nei bandi di appalto dei servizi aggiuntivi museali, a partire dal polo museale di Firenze, per il quale il Mibac si accinge a emettere un nuovo bando di gara di appalto. E le operatrici didattiche museali resterebbero, di fatto, l'unica tipologia di personale esclusa da quelle forme di tutela”, conclude la sindacalista.