Sono 618 i morti sul lavoro nel Lazio negli ultimi cinque anni. Ben 83 solo nel 2019, quindi 11 in più dello scorso anno, che attestano la regione al primo posto nella triste classifica nazionale degli infortuni mortali. Sono i dati dell'Inail divulgati oggi (lunedì 9 dicembre) durante il convegno "Sicurezza e libertà", promosso da Cgil, Cisl e Uil del Lazio. Sempre negli ultimi cinque anni le malattie professionali sono aumentate del 30 per cento e solo nel 2018 gli infortuni ammontano a 44.881. "La sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale", ha detto Roberto Iovino (Cgil Roma e Lazio): "La nostra regione ha il numero di vittime più alto rispetto alla media nazionale. Si parla di morti bianche, ma è importante raccontare la storia di queste persone. Si tratta di uomini e donne che, a causa di un'organizzazione del lavoro sempre più spinta e per un modello di impresa che vuol il lavoratore sempre più flessibile e precario, spesso non tornano più a casa. Un'emergenza nazionale con numeri da guerra civile. Chiediamo più impegno e più risorse nei luoghi di lavoro, in Italia non si può morire come 50 anni fa".