I lavoratori e la rsu Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, della Mondadori di Pomezia (Roma), gruppo Pozzoni, hanno deciso di entrare in sciopero con assemblea permanente fino al 2 gennaio 2013 dopo la comunicazione ufficiale dell'azienda, "che non farà arrivare carta e lavori per stampare, fino a che non accetteremo di tagliarci gli stipendi". "Passeremo qui anche la notte del 31 dicembre e la giornata del primo gennaio, lasciando sole le nostre famiglie, per dimostrare alla proprietà, l'attaccamento verso la nostra fabbrica", si legge in una nota.

"È stato deciso di fare questo presidio - prosegue il comunicato - anche per controllare che non vengano nei giorni di festa a caricare la carta, visto che fino a ieri sono stati mandati dei camion a caricare i materiali, l'azienda ci ha comunicato che non manderà più camion, almeno fino al 7 gennaio, giorno in cui dovremmo incontrarci a Verona, ma vogliamo tenere alta l'attenzione e vigilare perchè questo avvenga".

"I potenziali a Pomezia ci sono tutti, lo stabilimento è formato da persone con grande professionalità, figli di quella Mondadori, che formava continuamente i propri collaboratori; i costi del lavoro sono bassi, sopratutto dopo l'ultimo accordo, che prevedeva di ampliare le mansioni degli addetti alle macchine, portandoli a fare lavori di pre-press e logistica, quindi risparmiando sull'impiego di operai somministrati ecc. il taglio degli stipendi, tra l'altro già impoveriti dalla cassa integrazione in atto, porterebbe i lavoratori sotto la soglia di sopravvivenza per le loro famiglie".

La chiusura della Mondadori non vedrebbe coinvolti solo i 40 addetti ma anche l'indotto, mettendo a rischio più di un centinaio di posti di lavoro.