"Apprendo dagli organi di stampa dell’acquisto da parte di Optima, di proprietà del dottor Lei, delle attrezzature di Terim e della conseguente possibilità di far ripartire la produzione sul territorio modenese con l'assunzione di dipendenti che provengono dalla Terim, oggi in concordato preventivo". Così Cesare Pizzolla, segretario della Fiom Cgil di Modena.

"Premesso che non ho nessuna contrarietà sul fatto che si continuino a produrre a Modena le cucine Terim, anzi, ne sono felicissimo (!): mi domando, però, perché Optima non abbia provato a definire tale acquisto nei quattro anni passati in cui, nelle more della procedura concorsuale, si è cercato disperatamente un imprenditore che fosse in grado di far ripartire la Terim nel suo complesso", prosegue il dirigente sindacale.

"Forse la risposta è che in questo modo hanno voluto evitare tutti i vincoli di legge (art. 47 della legge 428/90 e art. 2112 del Codice Civile) e di una trattativa sindacale? Quindi, l'invito che rivolgo al dottor Lei, che si vanta del fatto che con la sua acquisizione è riuscito a salvare e a mantenere la produzione a Modena, ed ai suoi collaboratori, è di aprire un confronto con i sindacati su un piano industriale serio che sia in grado di rilanciare la produzione Terim e sul conseguente fabbisogno occupazionale, con l’obbiettivo di rioccupare il maggior numero di lavoratori ex Terim oggi collocati in mobilità", continua il responsabile della Fiom locale.

"Su questo, chiedo anche alle istituzioni locali d'intervenire, a partire dal Sindaco di Modena, che ha avuto in questi anni un ruolo positivo nella vertenza Terim e che presiede il tavolo di crisi Terim, costituito in Comune, in modo che si possano creare i presupposti per un incontro tra le parti, utile a trovare soluzioni condivise", conclude Pizzolla.