Rallenta l'occupazione degli stranieri in Italia tra il 2013 e il 2014 anche se resta costantemente più alta di quella degli italiani: +111mila gli impiegati comunitari ed extracomunitari contro il -23mila denunciati tra i nativi e nonostante in 5 anni il tasso di occupazione migrante sia sceso del 5,5% tra i cittadini comunitari e del 4,1% tra quelli extracomunitari. Un 'dislivello' tra migranti e italiani che si fa più acuto ed evidente nel Mezzogiorno. Lo afferma il ministero del Lavoro nel suo V Rapporto annuale.

Una presenza, quella straniera in Italia, che complessivamente tra il 2007 al 2014 è cresciuta ad un tasso medio del 7,8% contro un calo medio della popolazione nazionale residente dello 0,1%. Ad aumentare, in generale negli ultimi due anni, la presenza egiziana, +25%, quella bengalese, +20%, quella nigeriana, +18,3% e quella filippina +15,3% anche se resta saldamente in testa alla classifica l'Albania, con 450mila individui, il Marocco (408mila), la Cina (197mila), e l'Ucraina (180mila).