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Il 28 gennaio una riunione a delegazioni ristrette, poi a febbraio un programma di incontri per entrare nel merito delle piattaforma. Proseguirà così la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, dopo l'incontro di oggi (20 gennaio) tra Fiom, Fim, Uilm e Federmeccanica. A febbraio dunque il negoziato entra nel vivo.
Oggi si è svolto il quarto incontro tra le due delegazioni. Da parte sua, Federmeccanica ha ribadito le proprie proposte già esposte nell’incontro precedente. "Uilm, Fiom e Fim, nel riconfermare le richieste contenute nelle rispettive piattaforme, hanno sottolineato l’obiettivo comune della centralità del contratto nazionale come autorità salariale che deve portare ad aumenti retributivi per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori". E' quanto si legge in una nota della Fiom.
Le tute blu della Cgil continuano: "Come Fiom abbiamo ribadito la necessità che un nuovo contratto nazionale sia in grado di coniugare il miglioramento delle condizioni salariali e normative dei lavoratori con il rilancio degli investimenti e della qualità delle imprese metalmeccaniche. In tale contesto abbiamo sottolineato la novità e l’importanza della proposta unitaria di Cgil, Cisl e Uil per 'un moderno sistema di relazioni industriali'."
Prossimo appuntamento - come detto - giovedì 28 tra le segreterie di Fim, Fiom, Uilm e la delegazione di Federmeccanica. "In quella sede verrà definito un calendario di incontri per far partire dai primi giorni di febbraio una trattativa che, senza pregiudiziali, affronti punto per punto i contenuti delle piattaforme presentate, verificando poi i risultati del confronto avuto in un appuntamento plenario previsto per la fine del mese di febbraio", aggiunge il sindacato.
"Febbraio diventa un mese importante", lo dichiara il segretario generale, Maurizio Landini, lasciando l'incontro di oggi. Lo riferiscono le agenzie di stampa. "Definiremo un calendario di incontri - spiega -. Vogliamo avere un quadro complessivo su cosa siamo d'accordo e sui punti di diversità". Sulla stessa linea gli altri segretari: per Marco Bentivogli (Fim) il mese prossimo "entreremo nella fase vera negoziato", Rocco Palombella (Uilm) conferma che febbraio "deve essere il mese per sviluppare il confronto di merito".
Un mese per affrontare le distanze tra le parti. L’associazione datoriale pretenderebbe infatti di trasformare i minimi salariali in minimi di garanzia, che vengono resi assorbibili dal salario aziendale individualmente percepito (premi fissi, di produttività, superminimi, erogazioni unilaterali, ecc). In questo modo, quasi tutta la categoria (il 95 per cento dei lavoratori, secondo la stessa Federmeccanica) si troverebbe esclusa da qualsiasi aumento retributivo in sede di rinnovo del contratto nazionale, poiché con questo meccanismo il salario fisso erogato in azienda ingloberebbe qualsiasi aumento contrattuale. Una soluzione che per il sindacato è fuori discussione.
Altri punti riguardano varie materie, con l’obiettivo principale di un’estensione delle tutele e della riunificazione dei diritti, del rilancio degli investimenti e dell’occupazione stabile, della qualificazione produttiva e dell’organizzazione del lavoro, a partire dal ruolo negoziale delle Rsu sugli orari insieme all’estensione della contrattazione aziendale di secondo livello.