"Nella quasi indifferenza generale è passato, all’interno del decreto Madia sul riordino della Pubblica Amministrazione, il progetto del governo riguardante lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato e la conseguente militarizzazione forzata degli appartenenti al corpo, attraverso il passaggio verso l’Arma dei Carabinieri" E' l'allarme lanciato in un comunicato stampa dalla Funzione pubblica Cgil delle Marche. 

"La Fp  ritiene preoccupante che nel Paese delle ecomafie, della terra dei fuochi, degli incendi boschivi, del dissesto idrogeologico, del turismo legato all’ambiente ed al paesaggio, delle eccellenze agroalimentari e dei grandi Parchi nazionali, il governo si preoccupi di liquidare un corpo che con i suoi appena 8000 uomini in tutta Italia rappresentava baluardo dello Stato e contribuiva a reprimere ogni anno migliaia di crimini. L’operazione di smantellamento del Cfs ed il passaggio degli operatori verso altri enti/corpi, determinerà tra l’altro, in prima battuta, un importante incremento di spesa per le casse dello stato. Assurda e pericolosamente in controtendenza appare, rispetto ai progressi democratici compiuti dalla nostra Repubblica negli ultimi 60 anni, la decisione di procedere alla militarizzazione coatta del personale di un Corpo fatto oggi da operatori civili”. 

"Riteniamo tale scelta un autogol istituzionale sia perché stravolge i diritti fondamentali degli appartenenti al Corpo (in primis quello di riunirsi in organizzazioni sindacali) sia perché rischia di modificare complessivamente l’attuale livello di indipendenza e autonomia nell’azione quotidiana di indagine e repressione dei crimini. Nelle Marche, il Corpo Forestale dello Stato, con meno di 300 uomini (poco più di uno per comune), ha svolto importanti indagini ambientali anche di rilevanza nazionale ed ha certamente aiutato a preservare quel paesaggio e quella biodiversità che oggi rendono il territorio marchigiano una delle aree più importanti del paese dal punto di vista ambientale e turistico".

"Se la Forestale, come prospettato dal governo Renzi, chiuderà i battenti a chi saranno affidati gli importanti compiti istituzionali oggi svolti?Lo Stato farà un ennesimo passo indietro sul versante della lotta alla criminalità? O appalterà tali funzioni ad organismi privati? La Fp Cgil Marche – continua la nota –, con responsabilità e senso pratico, chiede un confronto con i parlamentari della regione per rappresentare le proprie obiezioni ad una riforma sbagliata che intende sopprimere una delle proprie eccellenze sul versante della lotta alla criminalità e si opporrà a qualsiasi tentativo di liquidare frettolosamente l’unica forza di Polizia ambientale dello Stato, presente in Italia e nelle Marche".