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“Siamo molto preoccupati. Con le norme inserite nella legge di Stabilità che incidono sull’attuazione della riforma Delrio, c’è il concreto pericolo che nelle neonate province e nelle città metropolitane si abbiano decine di migliaia di posti di lavoro a rischio e che non siano rinnovati i contratti degli oltre 2000 precari attualmente occupati, bloccando, così, uffici e funzioni che il governo ritiene fondamentali”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
“Gli ennesimi tagli lineari al sistema delle regioni e delle Autonomie Locali, i ritardi nel riordino delle funzioni oggi affidate alle province, con la conseguente ricollocazione delle persone che vi lavorano, l’immotivata riduzione della presenza dello Stato sul territorio, rischiano di creare un numero abnorme di esuberi tra il personale e di ingenerare un circolo vizioso che non potrà che mettere in ulteriore sofferenza l’occupazione in tutto il settore pubblico”, prosegue il leader della Cgil.
“Come se ciò non bastasse, si aggiunge una normativa sbagliata e inefficace sulla mobilità del personale che il governo si è intestardito a portare avanti nonostante gli evidenti problemi di efficacia. Non certo quella ‘mobilità’ costruita a seguito di un importante Protocollo firmato nel 2013 dal governo, dalle regioni, dai comuni, dalle province e dalle organizzazioni sindacali, che ha reso possibile il varo della riforma e che oggi è parte della Legge 56, bensì quella definita a seguito di altri provvedimenti assunti da questo governo con il decreto Madia e con il ddl di riforma della PA che si abbatteranno fino a bloccarla sull'attuazione della legge Delrio”.
“Non solo, il mancato rinnovo, o meglio la mancata assunzione in pianta stabile dei 2.000 precari che lavorano nelle province, bloccherà uffici e funzioni, quali i Centri per l'Impiego. Questi ultimi, ritenuti dallo stesso governo fondamentali, al punto tale da averne previsto la riorganizzazione nel Jobs Act e di avergli affidato la Garanzia Giovani. Il governo, dunque, si deve rendere conto che a questo punto è necessario il confronto con le organizzazioni sindacali e l'attuazione vera e trasparente della Legge Delrio e degli accordi che ne permettono l'applicazione”, conclude il segretario generale della Cgil.