Da notizie di agenzia si apprende che sarebbero in corso perquisizioni della Guardia di Finanza in diversi nosocomi lombardi (Niguarda, Lecco, Busto Arsizio e Saronno), nonché in uffici di Regione Lombardia, e sarebbero già stati emessi circa trenta avvisi di garanzia, uno dei quali rivolto al Direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina, notoriamente uomo di fiducia del Presidente Formigoni, per presunti illeciti nell'assegnazione di progetti di sperimentazione clinica ad alta specializzazione tecnologica. I reati di cui si parla sarebbero di associazione per delinquere, turbativa d'asta, rivelazione del segreto d'ufficio e peculato.
Oltre a Lucchina, fra le persone indagate ci sarebbero funzionari dell'Assessorato alla Sanità e delle Aziende ospedaliere coinvolte. Ma l'Assessorato alla Sanità, a sua volta, prende le distanze dalla Direzione generale, sostenendo che le ispezioni della Guardia di Finanza non hanno riguardato i propri locali, e che l'assessore Luciano Bresciani non figurerebbe nell'elenco degli indagati. Per la Cgil, "è un messaggio politico chiaro, che può avere dei risvolti non secondari".

“Quanto sta accadendo – dice Nino Baseotto, segretario generale della Cgil lombarda – conferma che il tanto decantato modello lombardo di privatizzazione progressiva della sanità sta mostrando di essere fondato sull’intreccio tra poteri politici e interessi privati, a discapito del diritto alla salute dei cittadini della nostra Regione. Questa nuova tempesta che si abbatte sul Pirellone, in modo particolare su una questione delicata come la sanità, non fa che confermare quanto andiamo dicendo da mesi. La Giunta è arrivata al capolinea, paralizzata dagli scandali, lacerata dai contrasti interni e dall’ossessione di trovare il modo per restare aggrappata a poltrone sempre più traballanti, ad un potere sempre meno legittimato dalla credibilità istituzionale e dal consenso popolare. Chissà se il Presidente Formigoni avrà ancora l’arroganza di parlare di complotti o di fingere di non essere ormai travolto dagli scandali che lo coinvolgono, e di credere di avere ancora un futuro politico".

"Mi auguro che la mozione di sfiducia al Governatore della scorsa settimana sia solo l’inizio di una più ampia iniziativa che deve uscire dai soli luoghi istituzionali e della politica e deve rivolgersi in modo aperto all’insieme della società civile e dei democratici lombardi. Sarebbe un modo giusto per rispondere all’onda dell’anti politica ed alla sfiducia montante nell’opinione pubblica. La giustizia deve fare il suo corso e fare il più presto possibile chiarezza su questa ennesima vicenda. Ormai la situazione istituzionale è grave. Non sappiamo più come dirlo: se ne vadano. Le loro dimissioni sono indispensabili se si vuole salvare la dignità e la credibilità di una Istituzione come Regione Lombardia”, conclude Baseotto.