Sciopero generale oggi (venerdì 24 marzo) dei metalmeccanici della provincia di Livorno, a sostegno dei lavoratori della Aferpi di Piombino. Dopo l'annuncio dell'ulteriore slittamento dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico fissato per il 15 marzo, ora messo in agenda per lunedì 27 marzo, i sindacati non hanno esitato a confermare la mobilitazione. Previsto (partenza alle ore 9.30) anche un corteo per le vie cittadine, dal cavalcavia dello stabilimento della ex Lucchini (in largo Caduti del Lavoro) fino a piazza Verdi, dove si tengono i comizi conclusivi. Partecipano i segretari generali di Fiom Cgil (Maurizio Landini), Fim Cisl (Marco Bentivogli) e Uilm Uil (Rocco Palombella).

Said Benikene, ceo di Cevital, ha chiesto più tempo per presentarsi dal ministro Carlo Calenda con le linee guida lungo le quali punta a sviluppare il piano industriale e il relativo piano finanziario. Un ulteriore slittamento che ha avvolto ancora di più in un'aura surreale l'intera faccenda, ormai sospesa da mesi. I sindacati, impegnati nei giorni scorsi anche in una serie d’incontri con i consigli comunali delle cittadine del territorio della Val di Cornia, sono sempre più preoccupati. “Lo stabilimento è fermo, non sono partiti né gli investimenti promessi né le opere di smantellamento e bonifiche che avrebbero dovuto garantire l’occupazione" sostengono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil: "Non possiamo più permetterci altri ritardi, altrimenti nel mercato globale non riusciremo più a recuperare clienti e rischieremo di veder scomparire l’unico stabilimento italiano che produce rotaie”.

Per i sindacati è Cevital che deve garantire il ritorno alla produzione di acciaio, ma se non fosse più ritenuto un soggetto credibile dovrebbe essere il governo a garantire il futuro dello stabilimento, partendo dal rispetto dell’accordo di programma del 2014 (il cosiddetto "progetto Piombino") e dalla ricerca di alternative. Cominciando eventualmente a fare chiarezza sulle reali possibilità di un "piano B" che coinvolga un altro partner e l'Ilva di Taranto. “Il governo si decida di fare finalmente la sua parte senza più tergiversare" concludono i sindacati: "Se Cevital è ancora un interlocutore credibile si garantisca la continuità produttiva, si parta con gli investimenti e gli smantellamenti, si garantisca il mantenimento dei contratti di solidarietà per i lavoratori almeno fino a luglio del 2019 prorogando la legge Marzano”. 

All’incontro del 27 a Roma parteciperà il Ceo di Cevital Said Benikene, visto il calendario degli impegni in Algeria di Issad Rebrab. Tecnici e consulenti di Aferpi hanno lavorato intensamente in queste settimane, secondo voci interne all’azienda, all’affinamento di un piano industriale, le cui linee potrebbero essere presentate nell’incontro. Successivamente, quanto emerso dall'incontro sarà comunicato ufficialmente ai sindacati entro il 31 marzo. Tuttavia Benikene ha già chiesto tempo fino a giugno per passare a un progetto esecutivo, corredato da un piano di finanziamenti e dall’eventuale scelta di possibili partner industriali. L'idea che Cevital voglia svincolarsi dagli impegni presi al momento dell'acquisto, soprattutto riguardanti il mantenimento dell'occupazione, si fa sempre più forte. Solo l'azienda potrà fugare ogni dubbio.