"Fermare Gheddafi, fermare la guerra". A chiederlo è Gianni Rinaldini, coordinatore dell'area programmatica ‘La Cgil che vogliamo’, secondo il quale: "Non è in discussione il giudizio politico sul dittatore Gheddafi, che ha risposto con la repressione militare alla rivolta di una parte significativa e importante del popolo libico, ma sono in discussione gli strumenti per favorire una soluzione politica e democratica".

Per l’ex numero uno della Fiom "la guerra non è una soluzione e, tanto meno, può essere giustificata per ragioni umanitarie. Le ragioni della politica e della diplomazia internazionale devono prevalere sulla logica della guerra". Per questo, sostiene Rinaldini, "è necessario che cessino subito i bombardamenti e tutte le attività militari e che sia prevista la presenza degli osservatori dell'Onu. In questo modo si possono determinare le condizioni per un confronto politico di tutti i soggetti del conflitto, con un ruolo attivo dell'Onu - conclude - per il futuro democratico della Libia".