“La nomina del giudice Raffaele Cantone ai vertici dell’Agenzia Anticorruzione è un segnale importante, perché colpire la corruzione nella pubblica amministrazione come nei settori privati rimane una priorità purtroppo ancora troppo disattesa”. Lo afferma in una nota la Cgil.

 “A Cantone vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, nonché la garanzia di poter trovare nella Cgil un interlocutore attento e sensibile in merito alla necessità di implementare le politiche anticorruzione. La corruzione, infatti, è una vera e propria mannaia sulla nostra economia; ne condiziona negativamente lo sviluppo, ne aggrava la crisi ed è il brodo di coltura in cui si rafforzano le mafie e il malaffare”: prosegue la nota del sindacato di Corso d’Italia.

 “Siamo sicuri che Cantone svolgerà un ottimo lavoro, per competenza, esperienza e serietà dimostrata, ma allo stesso tempo siamo convinti che serva implementare la legislazione di supporto alla lotta anticorruzione, colmando le lacune della legge 190/2012 e colpendo di più i reati economici, introdurre il reato di antiriciclaggio, rendere più ferrea la normativa sul falso in bilancio e approvare quanto prima la modifica sul 416 ter (voto di scambio politico-mafioso) sul quale in questi giorni tanti e troppe sono le polemiche”, conclude la nota della Cgil.