Si è consumata "una beffa" ai danni dei lavoratori della sanità del Lazio. "Una beffa che ad oggi è costata anche 400 euro al mese ai lavoratori turnisti degli ospedali della Regione che, grazie al nuovo sistema di gestione delle buste paga, non si vedono riconosciute le competenze contrattuali". Lo dichiara il segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola.

"Non bastava il danno del blocco del contratto nazionale scaduto da sei anni - spiega - e il blocco delle carriere e della contrattazione per legge adesso anche la burocrazia taglia le retribuzioni dei dipendenti della sanità pubblica del Lazio. Questa volta non si tratta di interventi della Corte dei Conti o di ispettori, bensì del nuovo programma ideato e sponsorizzato dal Ministero dell’Economia che non è in grado di riconoscere quanto dovuto al dipendente e attua tagli automatici delle voci economiche".

"Non era mai successo nella storia che a causa di un problema di procedura contabile migliaia di lavoratori vedessero dimagrire senza certezza di recuperare le somme le proprie retribuzioni. Sono mesi che segnaliamo alla Regione Lazio la necessità di sospendere la sperimentazione al San Camillo e alla Asl RM H vista l’impossibilità di procedere in modo corretto al pagamento degli stipendi. Mentre il Ministero fa sapere che sta predisponendo studi di fattibilità per correggere gli errori e suggerisce alchimie tecniche per ridurre il danno ai lavoratori la Regione tace e continua ad usare il programma".

Di Cola quindi aggiunge: "Chiediamo l’immediato ripristino del sistema precedente e un urgente incontro affinché venga formalmente dichiarato entro quale data verranno liquidate le competenze dovute e come procedere, se del caso, al nuovo sistema “NOIPA”. La Fp Cgil dichiara, fin d’ora, che in assenza di una immediata decisione di sospensione della sperimentazione del nuovo sistema di gestione delle buste paga metterà in atto tutte le iniziative per tutelare i diritti dei lavoratori", conclude.