“Il fatto è di una gravità unica”. Così la Filt sul caso dei lavoratori italiani, impiegati presso la cittadella del libro di Stradella (in provincia di Pavia), nell’appalto di Ceva logistics Italia al consorzio Premium con un contratto romeno e una retribuzione pagata in valuta romena, chiedendo “un immediato intervento delle istituzioni preposte ai controlli, a partire dal ministero del Lavoro e dai Servizi ispettivi, nei confronti dei soggetti responsabili come il committente e l’appaltatore”.

“I gravi episodi dei dipendenti della Ceva logistics – spiega la federazione dei trasporti della Cgil – confermano ciò che denunciamo da tempo. Infatti, venerdì scorso la nostra struttura di Pavia ha organizzato uno sciopero dei lavoratori impiegati nell’appalto che ha prodotto l’allontanamento dell’agenzia interinale romena che aveva concluso alcuni contratti, senza applicazione di ccnl italiano e violando la contribuzione Inps e l’assicurazione contro gli infortuni Inail”.

Per il sindacato, “è grave il mancato intervento della Ceva logistics, a cui è stato richiesto con forza di regolarizzare la filiera degli appalti e di utilizzare un solo soggetto, evitando il subappalto. In tema di appalti, non è più rinviabile l’applicazione di regole contrattuali certe ed esigibili, che devono regolamentare la trasparenza nell’affidamento a soggetti che abbiano i necessari requisiti di capacità economiche e di organizzazione industriale effettiva e il riconoscimento pieno della clausola sociale. Inoltre, tutte le associazioni datoriali devono passare dalle parole ai fatti, concludendo in tempi stretti il confronto aperto sul rinnovo del ccnl della logistica, trasporto merci e spedizioni, quale strumento di salvaguardia dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori da applicare in tutta la filiera delle attività”.