Disagio sociale, povertà, disoccupazione nessun segnale di ripresa: è questa la fotografia della Basilicata. Una fotografia che seppure appaia molto simile a quella dell'intero sistema economico italiano, possiede delle specificità. “Le politiche di austerità stanno segnando il nostro destino, ma nel territorio lucano, nel Mezzogiorno tutto, paghiamo un prezzo ancora più alto. Perché si sono tolti fondi ai Fas e alle politiche per il Sud per spostarli sul Jobs act e su politiche sbagliate”. Lo ha detto Angelo Summa, segretario generale della Cgil Basilicata ai microfoni di Italia Parla su RadioArticolo1.

Le aree meridionali – ha continuato Summa -, oltre ai classici problemi storici, hanno avuto a che fare con delle scelte erronee fatte di recente. Però la Basilicata rispetto al resto del Meridione, può vantare delle aree di eccellenza che potrebbero determinare un'inversione di tendenza. Non succede perché si è scelto di non investire in queste specificità”.

Gli interventi a pioggia e l'assenza di una visione sono due delle cause che stanno determinando questa crisi, secondo Summa. “Non c'è mai stata una strategia economica adeguata. C'è un appiattimento del livello politico nel nostro paese, ma non è un problema solo nazionale. E' un problema sociale, perché manca la partecipazione, che è l'unica spinta che può cambiare questa situazione”.

Per noi – ha detto il segretario generale della Basilicata - l'unità sindacale in questo momento è molto importante. Direi che è necessaria, pur senza svilire le differenze che comunque ci sono tra le confederazioni. Eppure costruire la ricerca dell'unità è fondamentale per poter ottenere dei risultati. In Basilicata c'è una lunga tradizione unitaria, grazie alla quale abbiamo ottenuto dei risultati importanti e abbiamo prodotto un'azione importante”.

“Non c'è solamente il reddito d'inserimento – ha infine concluso -, ma anche l'Obiettivo 2012, un accordo programmatico tra sindacati, aziende e amministratori, che ha prodotto un programma di legislatura. In quel testo è stato deciso dove trovare le risorse e come investirle. E' stata un'esperienza unica, che dimostra come la concertazione permetta di fare delle scelte importanti. Scelte che vincolano tutti e indirizzano l'etica politica. In questo modo,  non si alimenta la ricerca del consenso a tutti i costi, ma si lavora per creare sviluppo vero.”