Nuovo presidio dei lavoratori precari dell'Istituto Statale Sordi di Roma (Issr) per mercoledì 7 giugno, dalle ore 10.00 alle 14.00, in Piazza di Montecitorio. Lo ha organizzato Nidil Cgil, trascorso oltre un mese dall'incontro del 27 aprile con il vice capo di gabinetto del ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca e dalla richiesta da parte del sindacati di un tavolo tecnico "al fine di individuare le soluzioni più opportune e permettere la sopravvivenza dello storico Istituto di via Nomentana".

A oggi, denuncia Nidil, "non è pervenuta alcuna risposta dal Miur o dal Governo. Il sit-in del 7 giugno davanti alla sede del Parlamento vuole, pertanto, denunciare la perdurante sordità istituzionale e ribadire con forza l'urgenza di un intervento in favore dell'Issr che non è più in grado di portare avanti le attività e i servizi erogati in tutti questi anni in favore della collettività e, in particolare delle persone sorde, delle loro famiglie e degli operatori del settore socio-educativo"

In questa situazione, si legge in un una nota, l'istituto non è in grado "di  far fronte alle spese di ordinaria gestione;  di corrispondere gli stipendi ai propri lavoratori precari, da sempre privi delle garanzie offerte dai contratti di tipo subordinato, le cui sorti più che mai in questo momento risultano legate a quelle dello stesso Istituto e che da due mesi lavorano senza retribuzione".

La chiusura dell'Issr, ormai alle porte, "non causerebbe solo la perdita del lavoro per 21 persone (di cui 8 sorde), ma un danno per la collettività nel suo complesso e la comunità sorda in particolare: la soppressione dei molteplici servizi gratuiti e pienamente accessibili offerti da un ente dello Stato divenuto un centro di eccellenza sulla sordità, unico in tutto il territorio nazionale. Per queste ragioni, il patrimonio umano e professionale rappresentato dall'Istituto Statale Sordi di Roma non può e non deve essere dimenticato".