Nervi tesi tra i lavoratori di Iren. A Parma i sindacati mettono nel mirino il sistema degli appalti sulla gestione dei rifiuti e chiedono l'intervento del commissario Anna Maria Cancellieri a favore di 21 lavoratori che, nel rinnovo degli appalti, non saranno ricollocati. Per motivi in parte analoghi, ma prevalentemente legati ad aspetti contrattuali, le Rsu di Reggio Emilia annunciano invece oggi uno sciopero entro il mese, e iniziative di mobilitazione. Le categorie della Funzione pubblica del Comune ducale dunque "ritengono utile far conoscere alla citta' l'opaco mondo degli appalti sui rifiuti. Un mondo che ha prodotto e che produce grandi utili per gli imprenditori che gestiscono questo settore e per gli enti locali che, attraverso le multiutiliy, hanno sostanziosi dividendi che rimpinguano i bilanci comunali falcidiati dai tagli delle ultime finanziarie".

Tutte queste risorse, tuttavia, "non si trasformano in tariffe piu' basse per gli utenti e in migliori condizioni retributive e di diritti per chi lavora, anzi in alcuni casi siamo di fronte a un mondo di diritti negati per chi vi opera", denunciano Cgil, Cisl e Uil. La situazione "e' addirittura surreale nel Comune di Parma dove, di fronte a una profonda crisi economica, un'amministrazione pubblica invece di tutelare il lavoro si fa promotrice tramite un progetto presentato dalla committente Enia Parma, di un'azione di riduzione dell'occupazione". Infatti, il nuovo progetto di raccolta dei rifiuti di Parma, dicono i confederali, "non ricolloca nel cambio appalto 21 lavoratori delle aziende cessanti". Una "spiacevole situazione", a giudizio dei sindacati, che "era gia' stata vissuta nell'assoluto silenzio con l'appalto del verde in cui, travolta dallo scandalo degli arresti seguiti all'inchiesta "Green money", l'amministrazione comunale di Parma non aveva riassegnato il lavoro alle cooperativa sociali di tipo "b", cioe' che reinseriscono soggetti deboli e con disagi sociali".