“Siamo veramente stufi degli attacchi continui e privi di fondamento nei confronti degli operai forestali: ieri un articolo di Libero li chiamava impropriamente in causa in prima pagina per parlare invece dei lavoratori Lsu, oggi è la volta de Il Messaggero, con affermazioni molto pesanti. Nell’articolo odierno de Il Messaggero sull’incendio a Fiumicino, a firma di Cristiana Magnani, si legge che tra le ipotesi per l’incendio doloso ci sarebbe anche “La pista dei forestali”: il titolo recita così, mentre nell’articolo la situazione peggiora. Secondo l’articolista tra le cose da valutare si sta esaminando “se si sia trattato di uno di quegli episodi dolosi molto frequenti nei paesi del Sud, dove sono gli stessi forestali – quelli con contratto a termine - a provocare i roghi”. Parole gravissime, affermazioni date come certezza senza alcun fondamento”. Lo dichiara Stefania Crogi, Segretario Generale Flai Cgil Nazionale.

“In una frase si sono accumulati una serie di errori e superficialità estreme. In primis, per rimanere al Lazio, la potremmo quasi liquidare con una battuta: nel Lazio gli operai forestali sono pochissimi, circa 200, di cui la metà alle dipendenze dirette del Corpo Forestale ed impiegati nei Parchi. Come seconda cosa, valida sia nel Lazio che “nei paesi del Sud”, si dovrebbe sapere che un bosco che va a fuoco non darà più lavoro per i prossimi cinque anni, quindi di certo nessun operaio forestale ne trarrebbe vantaggio. Ma soprattutto i lavoratori forestali sono coloro gli alberi li piantano e che gli incendi li spengono, e li spengono anche “in quei paesi del Sud” dove non ricevono lo stipendio da 12, 13 o 14 mesi, e di questo si dovrebbe preoccupare la stampa". Prosegue Crogi.

"Sono lavoratori che con professionalità e dedizione difendono il territorio. Come si può e in base a quali prove scrivere che “nei paesi del Sud” i forestali bruciano i boschi? E lo si afferma senza alcun dubbio, quasi fosse una pratica, un’usanza del posto. Si tratta veramente di un’informazione superficiale e diffamatoria per tanti lavoratori che con difficoltà portano avanti il proprio lavoro ed in molti casi rischiano la vita. In realtà se ci fossero più forestali ci sarebbero meno incendi, più prevenzione, più controllo del territorio. Lo scalo di Fiumicino – conclude Stefania Crogi - ha tanti problemi e ci sono responsabilità gravi ma non si può in alcun modo accostare queste al lavoro dei forestali. Ci auguriamo che il giornale ripari a questo “scivolone” con una adeguata e corretta informazione, smentendo quanto apparso nell’articolo odierno”.