POTENZA - In 10.000 hanno marciato sabato 9 aprile a Potenza per la Marcia per il lavoro indetta da Cgil Cisl e Uil e voluta "per rilanciare i temi di #basilicata2020, la piattaforma d’idee e di programmi di sviluppo prioritari ed urgenti che sottoponiamo, in modo unitario, ai lavoratori, ai giovani, alle donne e alle forze sane della nostra regione".

"Uno schema di azioni essenziale, integrabile, utile – si legge in una nota – per costruire un’intesa forte e risolutiva tra le componenti della società regionale, in primo luogo le forze sociali ed imprenditoriali, per riaprire un ciclo di sviluppo duraturo e nuovo, per stabilire le linee delle politiche regionali, per coordinare le opportunità di finanziamento, per una razionale scelta degli investimenti e classificare gli ambiti prioritari dell’azione pubblica".

“Il vero problema di questo Paese è il lavoro, il lavoro per i giovani e una prospettiva per tutti – ha detto il segretario confederale Cgil Fabrizio Solari - Oggi il governo ci ha spiegato ancora una volta che con il programma politico finanziario ci sarà una crescita per il 2016 e il 2017 ma non è quella che ci aspettavamo. Questo significa che non risolveremo i problemi dell’occupazione e che l’Italia continuerà ad avvitarsi su una crisi che sembra infinita. Bisogna cambiare marcia: il governo si convinca che quello fatto fino a oggi non è abbastanza. Qui oggi a Potenza abbiamo avanzato delle proposte che ci auguriamo verranno accolte. Il problema principale riguarda la contrapposizione tra tutela ambientale e lavoro, portatrice di ulteriori disastri. Perdere la fiducia della gente sulla capacità di controllo e sulla certezza di non subire danni dove ci sono attività produttive così impattanti come quella estrattiva, significa mettere a rischio anche una prospettiva di lavoro e di ricchezza. Bisogna recuperare subito questa fiducia che si può riconquistare solo invertendo la marcia”.

“È la giornata dei lucani, liberi e determinati a dare corso ad una nuova prospettiva di sviluppo e partecipazione”, ha detto il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa. “I fatti di questi giorni, sulle forzature in campo ambientale per favorire amici ed interessi privati a scapito dell’interesse generale, ci pongono davanti ad uno dei problemi che da sempre affliggono l’Italia: il rapporto negativo tra sviluppo e ambiente, l’intreccio perverso che si annida dietro il difetto di democrazia e informazione, dietro il difetto di trasparenza e di discussione aperta tra la gente, con le popolazioni interessate”.