C’è attesa fra i sindacati metalmeccanici per gli incontri che oggi pomeriggio (9 luglio), a partire dalle 14.30, il ministro Luigi Di Maio avrà al Mise con Fiom, Fim e Ulm, e con Arcelor Mittal, il nuovo investitore. Oggetto dell’incontro è il problema dell'Ilva di Taranto.

Di Maio, che ha già ha incontrato le parti giorni fa, dovrebbe verificare gli spazi di ripresa della trattativa affinché azienda e sigle metalmeccaniche trovino un'intesa, ma anche chiarire la linea del governo sul futuro dell'azienda.

Per Francesco Brigati, della Fiom Cgil di Taranto, la proroga al 15 settembre per la soluzione della vertenza, che è arrivata nelle scorse settimane, è “un'occasione per trovare una soluzione alle problematiche che ad oggi non hanno mai trovato risposte per il futuro occupazionale, ambientale e produttivo di un territorio che non ha più voglia di subire scelte calate dall'alto”.

Il sindacato sarà dunque al Mise per “discutere della complessa vertenza Ilva con il nuovo governo. Crediamo che sia giunto il momento di voltare pagina e riscrivere un finale diverso da quello prospettato all'interno del contratto di aggiudicazione, ed è possibile farlo – afferma la Fiom Cgil – soltanto se si avvia una nuova fase di ascolto e si cambia radicalmente il piano industriale e ambientale, ascoltando le parti in campo e garantendo un futuro sostenibile per la città di Taranto e lo sviluppo del Mezzogiorno”.

A giudizio della Fiom, infatti, “bisogna rompere con il passato e lavorare insieme per traguardare a un nuovo modello di sviluppo sostenibile” che diventi “un esempio per tutti in termini sia di applicazione delle migliori tecnologie disponibili sul campo della siderurgia, sia – conclude il sindacato – dal punto di vista delle bonifiche da attuare su un territorio contaminato da anni di inquinamento selvaggio”.