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Riparte il confronto al Mise tra Fim Fiom Uilm, Arcelor Mittal e i Commissari straordinari sull'acquisizione del gruppo Ilva. La convocazione per oggi pomeriggio, 5 settembre, è arrivata da parte di Luigi Di Maio venerdì scorso, solo due ore dopo l'annuncio dello sciopero dei metalmeccanici previsto (e confermato) per l'11 settembre. Sul tavolo del ministro del Lavoro ci sarà il piano occupazionale su cui la distanza tra sindacati e azienda è profonda. Ma prima ancora la richiesta dei sindacati stessi di fare chiarezza una volta per tutte sulla valutazione di legittimità da parte del ministero della gara per l'aggiudicazione del gruppo Ilva.
È infatti dal 6 agosto scorso che i sindacati attendono notizie per la ripresa del negoziato. Un problema che Fim, Fiom e Uilm hanno sottolineato in una missiva al presidente del Consiglio Giuseppe Conte oltre che allo stesso ministro Di Maio. Nella missiva i sindacati ricordano anche che “le risorse finanziarie sono ormai quasi esaurite e il 15 settembre scadrà l'amministrazione straordinaria”. Fiom, Fim e Uilm, dunque, confermano, “nel permanere delle condizioni attuali, la mobilitazione generale di tutto il gruppo Ilva”.
Sul futuro del gruppo siderurgico nei giorni scorsi è intervenuta anche Susanna Camusso. “Il governo deve assumersi la responsabilità di dire se la vendita c'è o non c'è – ha detto il segretario generale Cgil –. Notiamo una tendenza a scaricare sugli altri soggetti: questo è inaccettabile. Pensiamo non ci sia più tempo, nel senso che non è che prendendo tempo, rinviando la decisione e chiamando in causa altri il tema si risolve”.
“Come hanno detto le categorie nazionali chiedendo un incontro al ministro – ha aggiunto –, ribadiamo che il governo ci deve dire se la vendita è stata effettuata oppure no. E, a partire da quello, deve dirci come si determinano le risposte che vanno ancora date in termini ambientali, quelle che riguardano l'occupazione, i salari, l'accordo di programma. Parliamo di una vendita e di risorse finanziarie, il governo deve decidere”.
Al tavolo odierno al Mise non ci saranno solo i sindacati dei metalmeccanici, ma anche quelli di trasporti e chimici, essendo comprese nel perimetro Ilva, e quindi soggette a cessione, anche aziende diverse come, per esempio, Taranto Energia, le cui centrali sostengono l'approvvigionamento energetico del sito di Taranto, o Ilva servizi marittimi, che gestisce la flotta delle navi per il trasporto delle materie prime.