Ieri sera è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 282, il decreto legge legato sull'Ilva, firmato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il titolo è “Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”. Il decreto - consultabile sul web - si compone di cinque articoli ed è già in vigore.

Gli articoli contengono alcune novità
rispetto alla versione precedente. Riguardano l'efficacia dell'Autorizzazione Integrata Ambientale', la 'Responsabilità nella conduzione degli impianti', i 'Controlli e le garanzie', la 'Copertura finanziaria' ed 'Entrata in vigore'.

Nell'articolo 1 il provvedimento spiega che nel caso di stabilimento di interesse strategico nazionale e quando sono occupati almeno 200 lavoratori qualora vi sia la “necessità di salvaguardia dell'occupazione e della produzione, il Ministro dell'ambiente può autorizzare, in sede di riesame dell'Aia la prosecuzione dell'attività produttiva per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi ed a condizione che vengano adempiute le prescrizioni contenute nel provvedimento al fine di assicurare la più adeguata tutela dell'ambiente e della salute secondo le migliori tecniche disponibili. La mancata osservanza delle prescrizioni contenute nell'Aia è punita con sanzione amministrativa fino al 10% del fatturato della società”.

“Le disposizioni previste, si spiega al comma 4 del decreto, trovano applicazione anche quando l'autorità giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell'impresa titolare dello stabilimento. In tale caso i provvedimenti di sequestro non impediscono, nel corso del periodo di tempo indicato nell'autorizzazione, l'esercizio dell'attività d'impresa”. Ogni sei mesi il ministro riferisce in Parlamento lo stato di attuazione dell'Aia.

Nell'articolo 2 si ribadisce che la gestione e la responsabilità della conduzione degli impianti rimane in carico ai titolari dell'Aia. L'articolo 3 riguarda l'efficacia dell'Aia e nel terzo comma si dice esplicitamente che l'azienda è “autorizzata, nei limiti consentiti dal provvedimento alla prosecuzione dell'attività produttiva nello stabilimento ed alla conseguente commercializzazione dei prodotti per un periodo di 36 mesi, ferma restando l'applicazione di tutte le disposizioni contenute nel presente decreto”.

“Entro 10 giorni ai fini del monitoraggio dell'esecuzione delle prescrizioni dell'Aia è nominato con decreto del presidente della Repubblica (dopo delibera del Cdm e su indicazione dei ministri dello Sviluppo, della Salute e dell'Ambiente), per un periodo non superiore a tre anni un Garante di indiscussa indipendenza competenza ed esperienza, incaricato di vigilare sulla attuazione delle disposizioni del decreto. Il suo compenso non sarà superiore a 200 mila euro lordi annui. In caso rilevasse criticità potrà proporre “idonee misure” fra cui eventuali provvedimenti di amministrazione straordinaria. Il ministro dell'Ambiente riferirà ogni sei mesi alle Camere sul rispetto dell'Aia.

Nello stabilimento, intanto, una nuova notizia preoccupa le tute blu: l'Ilva - ha reso noto il segretario della Fim Cisl Mimmo Panarelli – “sta per consegnare le lettere di cassa integrazione ai dipendenti dell'area a freddo. Potrebbe farlo domani o dopodomani”. “Non sappiamo - ha detto il sindacalista - quanti lavoratori saranno interessati”. L'azienda ha convocato i sindacati per mercoledì. Si dovra' discutere anche della cassa integrazione disposta per 1.031 lavoratori dell'area a caldo a causa dei danni provocati dalla tromba d'aria. Intanto il gip Patrizia Todisco, oggi, ha respinto l'istanza di revoca degli arresti in carcere di Girolamo Archinà, l'ex responsabile delle pubbliche relazioni all'Ilva arrestato il 26 novembre per corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere e falso.