"Ilva annuncia riduzioni di produzione, perdita di commesse e perdita di liquidità. Il Presidente della Regione Puglia, Emiliano parla di 'un’Ilva che si sta spegnendo', con il rischio dell’esplosione di una bomba dal punto di vista sociale. Com'è possibile che il Sindaco di Genova e il presidente della Regione Liguria siano in silenzio sapendo che nella nostra città il gruppo rappresenta una delle grandi realtà industriali e occupazionali?". Così la Fiom di Genova in un comunicato.

Le istituzioni locali, insieme al Governo  e all’Ilva, sono firmatarie dell’Accordo di programma, un patto fatto con i lavoratori e il sindacato per chiudere l’altoforno, in cambio della garanzia occupazionale e del reddito. Un accordo che non ha perso validità. Il Governo deve intervenire in modo più massiccio per salvare il  gruppo, e le istituzioni locali devono difendere con decisione quel patto sull’Ilva di Cornigliano, firmato nel 2005, e di cui sono garanti. Il 23 settembre abbiamo incontrato la Commissione della Regione Liguria per un’audizione sulla vicenda Ilva", prosegue il sindacato delle tute blu genovesi. 

Anche il sindacato ha lanciato l’allarme su Ilva e  lo stabilimento di Genova. "Abbiamo chiesto la convocazione urgente del consiglio di vigilanza Ilva presso la Prefettura di Genova. Ci era stato assicurato l’impegno da parte della Regione affinché questo fosse convocato, ma, ad oggi, assolutamente niente. È a rischio tutto il gruppo Ilva in Italia e anche a Genova: è a rischio la produzione, l’occupazione e gli stipendi. Noi non staremo a guardare, e se necessario faremo sentire la nostra voce con tutti gli strumenti a nostra disposizione", conclude la nota della Fiom locale.