Cresce il numero di coloro che non si sentono in grado di dare garanzie alla propria famiglia con il proprio lavoro (64,7%). Eurispes aggiunge che il 28% di chi lavora deve ricorrere all'aiuto di genitori e parenti. Inoltre, secondo l'indagine, riuscire a risparmiare qualcosa in futuro è un miraggio per 8 italiani su 10. Per il 38,5% "certamente no", per il 41,2% "probabilmente no".

Ancora in calo il potere d'acquisto. Sette italiani su dieci (71,5%) hanno visto nell'ultimo anno diminuire nettamente o in parte il proprio potere d'acquisto, un dato in linea con quanto rilevato nel 2014 (70%). Dall'inchiesta emerge che l'82,1% dei cittadini ha ridotto le risorse per i regali, l'80,8% ha tagliato sui pasti fuori casa, il 74,7% ha tagliato le spese per viaggi e vacanze, l'80,1% ha ridotto quelle per articoli tecnologici (+8,5%).

Forse per tutte queste ragioni quattro italiani su 10 (40,1%) pensano che sarebbe meglio uscire dall'Euro, mentre a inizio 2014 la quota di delusi dalla moneta unica si attestava al 25,7%. Il 55,5% degli euroscettici è convinto che l'Italia debba uscire dall'euro perché sarebbe la moneta unica il motivo principale dell'indebolimento della nostra economia.

Quasi la metà degli italiani (il 45,4%), poi, si trasferirebbe all'estero se ci fossero le condizioni. Una percentuale cresciuta di quasi otto punti dal 2006. 'I dati appaiono come una conferma del fatto che oggi le condizioni di vita nel nostro Paese sono più difficili che in passato per molti cittadini al punto da indurre una parte di loro a valutare l'opportunità di trasferirsi'.

Aumentano anche le rateizzazioni per far fronte a spese mediche. Secondo l'inchiesta Eurispes, nel 2014 il 46,7% degli intervistati ricorre alle rate per pagare cure mediche, si tratta di un incremento di 24,3 punti percentuali rispetto al 2013. Si pagano a rate anche automobili (62,4%), elettrodomestici (60,4%), computer e telefonini (50,3%).