Si è svolto ieri (13 febbraio) a Roma l'incontro convocato dal ministero dello Sviluppo sulla vertenza del gruppo Vela. I sindacati delle costruzioni lombardi hanno chiesto all'azienda la presentazione di un piano industriale per il rilancio del gruppo con le relative risorse collegate. L'azienda ha affermato che non è intenzionata a continuare nelle attività del settore edile, pertanto ha attivato vari contatti con soggetti diversi e da cui ha ricevuto anche manifestazione di interesse: in particolare, per gli stabilimenti di Bologna, Filo di Argenta e Corte Franca si è detta disponibile a valutare tutte le proposte di riconversione industriale che i vari soggetti potrebbero avanzare.

"Per verificare la concretezza delle affermazioni aziendali – dicono in una nota congiunta Fillea, Filca e Feneal regionali –, abbiamo chiesto la presentazione di un piano industriale, valutando non positivo che Vela rinunci all'innovazione di prodotto e di processo nel comparto edile, perché questo significa che non sarà in grado di svolgere un importante ruolo, con prodotti nuovi, al termine di questa crisi. Ci preoccupa la politica di smembramento del gruppo e di rinuncia al futuro. Questo espone i lavoratori a un ricorso agli ammortizzatori sociali e a un diverso livello di tutela occupazionale per il futuro".

"Il ministero ha dichiarato che si attiverà per coinvolgere gli enti locali – aggiungono i sindacati – nei cui territori sono collocati gli stabilimenti. Come da noi sempre sostenuto, il tavolo ministeriale ci permette di avere una sede in cui unificare le discussioni sui destini dei singoli stabilimenti. Nei prossimi giorni valuteremo le iniziative da intraprendere e si convocheranno le assemblee con i lavoratori per fare il punto della situazione".