“Dopo l’incontro in provincia di Livorno tenutosi ieri (23 marzo, ndr), la società Grandi molini italiani ha ribadito la volontà di licenziare 30 lavoratori, su un organico di 45 unità dello stabilimento di Livorno. Tutto ciò, nonostante sia stato garantito l’utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte della Regione Toscana per un periodo minimo di 12 mesi, a cui si può aggiungere un ulteriore periodo di cassa integrazione straordinaria per un totale di 21 mesi. Tempo, questo, necessario all’Autorità portuale di Livorno per il rifacimento della banchina per l’attracco di navi di media stazza, necessarie per approvvigionare i silos dello stabilimento”. Lo dichiara in una nota la Flai nazionale, che esprime profonda preoccupazione per l’atteggiamento della società.

“A nulla, infatti, sono valse le rassicurazioni di sindacati, Autorità portuale, Regione, Provincia e Comune di Livorno sulla realizzazione dei lavori in tempi utili. È chiaro, ora, l’intento della Gmi di liberarsi dello stabilimento locale per fare cassa. Ricordiamo soltanto che la società ha accumulato debiti per 190 milioni, ed è tutt’ora in attesa di omologazione del concordato preventivo. Crediamo che dietro tale manovra ci siano in gioco interessi più grandi, tra cui i rapporti con le banche creditrici”, continua il comunicato.

“Flai nazionale e territoriale non intendono farsi ricattare da nessuno e proseguiranno le azioni di protesta per la prosecuzione dell’attività lavorativa e per garantire il futuro alle 30 famiglie dei lavoratori licenziati. Il 6 aprile si svolgerà presso la Provincia di Livorno un ulteriore incontro, a cui abbiamo richiesto la partecipazione del presidente di Gmi, Antonio Costato, che finora ha disertato tutte le riunioni sia in sede sindacale che istituzionale”, conclude il sindacato.