Si comincia oggi (17 gennaio) con la questione fiscale: all’ordine del giorno c’è la riduzione del cuneo. Al tavolo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbgallo. Per proseguire poi con le pensioni, il 27 gennaio prossimo. Riparte così il confronto del governo con Cgil, Cisl e Uil, ma solo a valle di questi primi appuntamenti si capirà se da parte dell’esecutivo c’è davvero la volontà di ascoltare le richieste dei sindacati, i quali al momento restano guardinghi e sottolineano come la mobilitazione messa in campo per tutto il 2019 abbia ottenuto un primo risultato proprio nel taglio del cuneo fiscale.

Ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e cambiare la legge Fornero: sono questi gli obiettivi che le tre sigle intendono portare a casa. In un videomessaggio, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini spiega quali sono le richieste: “Le lotte e le mobilitazioni dello scorso anno cominciano a produrre risultati, ma dobbiamo essere pronti a riempire le piazze se le nostre richieste non saranno accolte”. All’incontro con il governo “chiederemo di cominciare a ridurre la tassazione sul lavoro dipendente, che significa aumentare il netto in busta paga per lavoratrici e lavoratori. È un inizio – spiega il segretario – perché poi servirà una riforma complessiva di tutto il sistema fiscale, affinché anche i pensionati paghino meno tasse, la lotta all'evasione fiscale sia davvero senza quartiere e il principio della progressività diventi la regola fondamentale nel nostro Paese”.

Il 27 gennaio sarà la volta delle pensioni per cambiare la legge Fornero, una “legge sbagliata, iniqua, che sarebbe da irresponsabili non cambiare – aggiunge Landini –. I giovani debbono avere la certezza di una pensione nel futuro, le donne devono vedere riconosciuto il lavoro di cura, i lavori più pesanti devono avere un trattamento a parte. Allo stesso tempo c'è bisogno di una legge sulla non autosufficienza e di una rivalutazione delle pensioni in essere”. Cgil Cisl e Uil hanno tenuto il 14 gennaio una segreteria unitaria che ha ribadito la richiesta comune di una politica su fisco, pensioni, investimenti, infrastrutture, Mezzogiorno, politiche industriali e pubblica amministrazione.

“Credo che i sindacati non possono lamentare uno scarso dialogo con il governo – ha risposto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte –. Ho incontrato i sindacati tante volte e lo faccio per ascoltare le loro posizioni. Non significa che accogliamo tutte le proposte, ma possono stare tranquilli che troveranno sempre un interlocutore disposto al dialogo”. Sul fisco l'obiettivo è usare i 3 miliardi di euro stanziati dalla legge di bilancio per quest'anno (5 il prossimo) per estendere il bonus 80 euro per i redditi fino a 35 mila euro (e non per gli “incapienti” che non superano gli 8 mila com'era stato inizialmente ipotizzato dal viceministro dell'Economia Misiani).