Un’emorragia senza fine, che segna record su record. La crisi del lavoro in Italia tocca il suo punto più alto: il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a ottobre è arrivato a quota 36,5%. E’ il livello più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia dall'inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992. E’ quanto rileva l'Istat (dati destagionalizzati e provvisori) aggiungendo che tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila.

Anche il tasso di disoccupazione generale a ottobre supera la soglia dell'11%, raggiungendo l'11,1%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre e di 2,3 punti su base annua. E anche in questo caso si tratta di un record: è il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie mensili). Guardando alle serie trimestrali è il maggiore dal primo trimestre '99. Ad ottobre l'esercito dei disoccupati ha raggiunto la soglia record di quasi 2,9 milioni di individui (2milioni 870mila).

A ottobre, aggiunge l'Istituto di statistica, l'occupazione maschile è sostanzialmente stabile in termini congiunturali mentre diminuisce su base annua (-1,4%). L'occupazione femminile cala dello 0,1% rispetto al mese precedente, ma aumenta dell'1,5% nei dodici mesi. Il tasso di occupazione maschile, pari al 66,5%, aumenta rispetto a settembre di 0,1 punti percentuali, ma diminuisce su base annua di 0,7 punti. Quello femminile, pari al 47,5%, è stabile in termini congiunturali, presentando un aumento di 0,8 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. 

Il numero di inattivi, infine, diminuisce nel confronto congiunturale per effetto della diminuzione sia della componente maschile (-0,9%) sia di quella femminile (-0,6%). Anche su base annua si osserva un calo sia tra gli uomini (-3,6%) sia tra le donne (-4,4%).