Non diminuiscono le attività antisindacali, in Georgia, presso “Rustavi Azot”, produttore di fertilizzanti. La fabbrica, un tempo modello aziendale orientato al sociale, dopo l'arrivo di un nuovo proprietario nel 2017 ha preso di mira il sindacato locale dei lavoratori dell'industria metallurgica, mineraria e chimica in Georgia (Tummciwg), affiliato al sindacato mondiale IndustrialAll. “I dipendenti dell'azienda sono oramai perseguitati e repressi a causa della loro appartenenza sindacale”. 

Ne dà notizia il sito Labourstart, lanciando una campagna. “Sotto le pressioni della direzione aziendale, i supervisori dell'azienda obbligano i lavoratori a lasciare il sindacato. Nel gennaio e febbraio del 2017, la direzione ha licenziato illegalmente 350 persone al fine di indebolire il sindacato locale”, si legge sempre su Labourstart

Dal marzo del 2017 il Tummciwg ha cercato inutilmente di riavviare le trattative con la direzione. Il sindacato ha chiesto ripetutamente aiuto al ministero del Lavoro, della Sanità e degli Affari Sociali della Georgia. Il ministero, però, non è riuscito a portare le parti al tavolo negoziale. Al contrario, la posizione debole del ministero ha facilitato e incoraggiato le azioni criminali e discriminatorie della direzione della Rustavi Azot. Ogni giorno decine di lavoratori sono obbligati a ritirarsi dal Tummciwg contro la loro volontà.

Questa è la pagina dove sostenere la campagna di Labourstart.