“La garanzia giovani non decolla, con 285mila iscritti per meno di 7mila offerte. Il nostro sistema di servizi per l'impiego è una macchina che va aggiustata. Si parla di riforme ormai da decenni, e purtroppo ancora non se ne è vista l'ombra. Per il jobs act vale lo stesso. La costituzione dell'agenzia nazionale unica non porterà a un'implementazione di garanzia giovani se non si impegnano risorse”. Lo ha detto Andrea Brunetti, responsabile politiche giovanili della Cgil, ai microfoni di Italia Parla su RadioArticolo1.

“Una piccola parte delle risorse
, attualmente, va in infrastrutture fondamentali che dovrebbero essere la base minima per qualsiasi tipo di sistema, di servizio all'impiego in un paese civile – ha continuato Brunetti - . Però ancora non vediamo nessun beneficio da questo tipo di investimento.Il sistema servizi all'impiego che si è sviluppato in Italia ha prodotto venti sistemi regionali. E le regioni del sud sono le più penalizzate, a parte la Puglia che è abbastanza avanti rispetto a garanzia giovani. I vari piani giovani regionali sono stati il test della garanzia giovani, tutti fallimentari. Famoso e purtroppo in senso negativo, il piano giovani della Sicilia, dove non si è riusciti a mettere a punto neanche un programma adeguato o un software adeguato per iscriversi al programma. Siamo ancora in attesa del primo giovane italiano che usufruirà di garanzia giovani.”

“I centri per l'impiego erano un luogo cruciale per il successo del piano – ha commentato il giovane sindacalista - ma non sono stati né riformati né valorizzati adeguatamente. Neanche i loro lavoratori, tanto che sabato scorso la piazza il pubblico impiego ha denunciato anche questa situazione. C'è un filo conduttore che unisce un po' tutte le piazze, da quella del 25 ottobre della Cgil a quella che sabato ha portato in piazza i pubblici, e i giovani sono sempre protagonisti. Ci sono più di 1500 precari nei centri per l'impiego che abbiamo denunciato come Cgil e che sono a rischio di scadenza di contratto e quindi non sappiamo attualmente dove andranno a finire.”