(Adnkronos) - Cittadini europei e nucleare, un rapporto difficile messo ancora più in crisi dall'incidente di Fukushima. L'energia nucleare resta fra le tecnologie più osteggiate e in molti Paesi questa tendenza si è accentuata dopo l'incidente giapponese.

In Francia, Germania, Spagna, Svizzera, India, Taiwan e Stati Uniti si sono svolte importanti proteste antinucleari, e nel settembre del 2011 il direttore generale dell'Iea Yukiya Amano ha ammesso che il disastro giapponese ha danneggiato la fiducia nella produzione di energia atomica.

Secondo gli analisti della Deutsche Bank, l'impatto globale dell'incidente di Fukushima rappresenta un punto di non ritorno nella percezione pubblica delle fonti energetiche che favorirà gli investimenti nelle rinnovabili. A tracciare un quadro della situazione è "L'atomo diviso. Storia, scienza e politica dell'energia nucleare" (Sironi editore), libro di Giancarlo Sturloni che fa il punto sull'energia nucleare, a due anni dall'incidente di Fukushima.

Nel capitolo dedicato a "Sicurezza e percezione pubblica del nucleare", il volume riporta, tra gli altri, il sondaggio commissionato dalla Bbc all'agenzia GlobeScan e condotto nel 2011 in 23 Paesi rilevando un sempre minor supporto allo sviluppo del nucleare civile.