Una battaglia per il rispetto della democrazia non solo sul posto di lavoro, ma in tutta la società. Gianni Rinaldini, ex segretario generale della Fiom e coordinatore nazionale dell’area programmatica 'La Cgil che vogliamo', sintetizza così le ragioni dei due referendum abrogativi contro il nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ridisegnato dal governo Monti, e contro l’articolo 8 della Finanziaria 2011, la norma che ha consentito a Fiat l’uscita dall’alveo del contratto nazionale.

Temi caldissimi anche in regione, com’è emerso oggi nel corso dell’incontro promosso a Udine dalla Fiom del Friuli Venezia Giulia, alla quale Rinaldini è intervenuto come primo firmatario dell’appello 'Amici della Fiom' e come esponente del comitato promotore dei due referendum, depositati lo scorso 11 settembre. Al centro della mobilitazione della Fiom e dei suoi sostenitori la battaglia per l’esercizio dei diritti sindacali in Fiat, dalla nomina dei delegati fino al pagamento delle deleghe.

"Una battaglia, quella contro Fiat, che riguarda anche il Friuli Venezia Giulia", ha detto il segretario regionale Fiom Gianpaolo Roccasalva, spiegando che per mercoledì 3 ottobre è prevista la prossima udienza sul ricorso Fiom relativo all’Automotive Lighting di Tolmezzo, respinto dai giudici di prima istanza, uno dei 70 presentati dai metalmeccanici della Cgil a livello nazionale. "La prima decisione dei giudizi non ci è stata favorevole – dichiara il segretario regionale –, ma ora attendiamo con serenità un nuovo giudizio, emesso il quale decideremo le prossime forme di mobilitazione. Ricordo che non ci è stato possibile presentare le nostre liste per il rinnovo delle rappresentanze sindacali, ma che nelle elezioni da noi organizzate fuori dai cancelli i nostri delegati hanno raccolto 350 preferenze, più dei voti andati alle liste degli altri sindacati nelle elezioni ufficiali".